Agosto 10 Umiltà

10 agosto
Il foriero [= annunciatore] dei missionari non è che la umiltà e il disprezzo di sé medesimi. Con questo spirito usciranno di casa e col medesimo ritorneranno. Quindi si porteranno con tutti dimessamente e si stimeranno rifiuto del mondo, calcoleranno per nulla, talenti, la nobiltà dei natali, i meriti, le cariche ed ogni altra cosa. Il più cospicuo di tutti sarà colui che saprà portarsi più umilmente e stimarsi un nulla. (Regole e costituzioni, parte I Costit. 3, n. 52 pag. 38 – Roma 1923).

  • Predicando una volta il P. Cafaro in Cava dei Tirreni alla presenza di S. Alfonso, fu molto lodato, ma in altro discorso davanti allo stesso, per oscurare l’onore ricevuto, parlò sconciamente, buttando sentenze senza ordine. Inoltre finse verso la metà della predica di essersi imbrogliato o dimenticato il discorso e se ne scese dal pulpito. Tutti però si accorsero che Egli l’aveva fatto per riparare alle lodi prima ricevute.
  • Moltissime furono le persecuzioni e i disprezzi che sopportò il Beato Sarnelli nelle missioni; la maggior parte di tali ingiurie gli vennero fatte da persone ecclesiastiche e da nobili. Così una volta un prete, a cui il Beato aveva tolto una certa occasione di peccato, vedendolo entrare nella sua parrocchia, gli disse ad alta voce: «Che andate trovando, ipocrita? ci andate soverchio rompendo». Il P. Sarnelli si mise a ridere senza dirgli niente aspettò che finisse di parlare e poi, facendogli riverenza, partì. Un’altra volta per simile ragione, un gentiluomo, dopo varie ingiurie gli tirò uno schiaffo, ma egli si inginocchiò umilmente, gli baciò la mano e partì.

Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.

Lo zelo per la salvezza delle anime esponeva il Beato Sarnelli all'ironia dei ben pensanti: "Ecco, il P. Gennaro vuole salvare tutto il mondo!..." (Tela di Lomuscio, Ciorani).

Dal Calendario storico C.Ss.R.

  • 10 agosto 1744 = S. Alfonso invia al suo amico Giovanni Olivieri, gli originali delle “Visite al Santissimo” per farli pubblicare. Questo libro, originariamente scritto per i formandi redentoristi, ha avuto, durante la vita del santo, 22 edizioni.
  • 10 agosto 1779 = Il vulcano Vesuvio scoppia in una violenta eruzione. Si attribuisce alla preghiera e alla benedizione si S. Alfonso il fatto che i fiumi di lava non causarono alcun danno.
La testimonianza pittorica della benedizione di S. Alfonso al Vesuvio in eruzione (Pagani, Museo Alfonsiano).