P. Domenico Abbatiello (1924-1968) – Italia.
Il P. Domenico Abbatiello è volato al cielo. Anche questo veterano della nostra Provincia si è spento alla terra, e vive nella luce dei vittoriosi, di coloro, che hanno saputo combattere le battaglie del Signore, mantenendo accesa la fiaccola della fede e della vocazione, così da presentarsi davanti a Dio come vero e perfetto figlio di S. Alfonso.
Nato a Durazzano l’11 ottobre 1888, entrava giovanissimo nel nostro noviziato e professava i suoi voti il 21 novembre 1904; riceveva poi la ordinazione sacerdotale il 26 luglio 1913.
Per il suo temperamento calmo e spiritualmente raccolto, pio e religioso, i Superiori lo adibirono subito all’Aspirantato di Ciorani, quale insegnante di Storia. Se la sua opera di predicazione è stata scarsa, ciò si deve appunto perché i Superiori lo hanno impegnato giovanissimo alle Case di formazione. In questo senso possiamo chiamarlo un vero formatore della nostra gioventù. Insegnante di Storia prima, poi Socio del P. Prefetto a Cortona, Prefetto a Sant’Angelo a Cupolo per sei anni, Maestro dei Novizi a Ciorani, si può dire che la sua vita l’ha trascorsa tra i giovani, curando affettuosamente la loro formazione, e istillando a essi lo spirito della Regola, di S. Alfonso e del suo apostolato missionario.
Per tre volte ha dovuto interrompere il suo lavoro spirituale per i richiami militari. Sia come semplice gregario, sia come Cappellano; in questi periodi difficili ha dato esempio costante di fermezza e di attaccamento alla sua vocazione redentorista.
Dalla fiducia dei Superiori fu anche scelto a reggere il Santuario di S. Gerardo, le Comunità di S. Andrea, di Morcone e di Scala, ove con pietà religiosa assolse l’ufficio di Direttore spirituale delle nostre Suore Redentoriste.
Finalmente, essendo il P. Abbatiello ottimo confessore, i superiori lo assegnarono alla Casa di Pompei quale penitenziere del Santuario. Qui, per 15 anni continui, consumava il suo apostolato e la sua vita come assiduo, costante e infaticabile confessore, non solo nel Santuario, ma in tutte le Opere annesse, che lo ricercavano affettuosamente.
In questi ultimi anni, colpito da frequenti attacchi di gotta, si è andato consumando un po’ per volta, finché ha retto il cuore. Nella notte del 14 giugno, si è spento serenamente alla terra per vivere al cielo.
Sua Ecc.za il Prelato del Santuario di Pompei, visitando la salma del caro Padre, esclamava commosso: «Veramente era un uomo di Dio! Posso affermarlo perché ci siamo stati vicini».
P. Vincenzo Carioti
Superiore Provinciale
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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985
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