10. Maria, un "sì" - modello, per
la famiglia, per la Chiesa, per la donna
Prospettiva umana
Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché
ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo ".
Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo
occuparmi delle cose del Padre mio?". Ma essi non compresero le sue
parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro
sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. (Lc
2, 48-51)
La funzione paterna nella famiglia ebrea era così importante che
all'uomo erano praticamente riservati tutti i diritti e le
decisioni. Giuseppe, "uomo giusto" non abusò di questo privilegio
culturale. A confermarlo c' è la testimonianza evangelica, per
esempio quando "non volle ripudiare Maria". Perciò l'episodio, sopra
riportato da Luca, contiene un particolare fascino: Maria prende
l'iniziativa di rimproverare il giovane Gesù, volontariamente
smarritosi fra i dottori.
La Sacra Famiglia segue la strana logica di Dio, il quale sembra
marcare quelli che sceglie. Infatti Egli li colpisce con diverse
prove, come per dare ad intendere che il sacro non cancella l'umano
né ci libera dalle più dure condizioni della vita. "Faremmo bene a
considerare la Sacra Famiglia come composta da persone impegnate in
una continua battaglia per la propria fede, da persone che
affrontano con coraggio tutte le difficoltà, grazie alla completa
sottomissione alle supreme disposizioni di Dio". (Schillebeeckx)
La Vergine di Nazareth per la sua famiglia fu un punto focale di
sensibilità e di equilibrio. "Custodiva nel suo cuore" quanto era
necessario, colma di meraviglia e di obbedienza al Padre. Custodiva
un silenzio intrecciato di amore e di saggezza in esso riflettendo
tutte le esigenze della sua vocazione di madre, di sposa , di
padrona di casa.
Per questo la vogliamo contemplare nella sua dimensione umana di
donna semplice, generosa e partecipe delle esperienze del suo
popolo.
Perfetta semplicità
Una delle qualità umane che più emergono in Maria è la sua perfetta
semplicità: per le sue poche e profonde parole, per aver
inizialmente riconosciuta la sua incapacità ad essere la Madre del
Messia, per il saper rimanere in secondo piano e, per questo,
riferire a Dio ogni lode.
Come deve essere appunto la Chiesa, chiamata a imitare la semplicità
di Maria, per meglio condividere con i poveri la predilezione che
Dio ha per loro.
Come Maria, la Chiesa fedele é santa è amata nella sua povertà da
Dio... Non cerca la propria gloria, non si mette in mostra, non
accaparra onori... Non cerca di distinguersi, non desidera farsi
essere segnalata... Non cerca la compagnia dei potenti del mondo;
anzi gioisce molto per l'amicizia di quelli che chiamiamo gente
umile... Come Cristo che si compiaceva di stare a mensa e in
compagnia con i pubblicani, la Chiesa riserva nel suo cuore un posto
privilegiato per gli uomini ordinari e comuni, senza ricchezze,
senza grandezza, senza orpelli...
Tanto più darà gloria al Signore quanto più sarà perfetta la sua
somiglianza con Maria di Nazareth (Max Thurian). Nessun discepolato
o tirocinio è possibile senza umiltà, senza consapevolezza dei
propri limiti. Mentre il superbo si esaurisce in se stesso, nella
sua scienza, nella sua autosufficienza, l'umile si proietta verso
l'altro e facilita la comunicazione attraverso la quale lo
arricchiscono nuovi doni e conoscenze.
Generosità e impegno
Nella Visitazione e nel Magnificat si nota l'esperienza di tutto un
popolo che in Maria vede realizzati i suoi desideri di liberazione.
Lei stessa si costituisce strumento dell' amore del Padre, con la
sua iniziativa di mettersi in cammino. Accorgendosi che qualcuno ha
bisogno di lei altrove, si dichiara disponibile e si affretta a
lasciare temporaneamente il focolare domestico per una causa più
importante Maria è disposta ad accorrere dove vi è bisogno. Nella
Visitazione Maria ci insegna ad essere intraprendenti e coraggiosi
quando è in gioco la felicità degli altri.
Perciò, oggi, quando constatiamo una mancanza di amore intorno a
noi; quando la mentalità ricorrente spinge ognuno a cavarsela come
può; quando nessuno va a visitare nessuno se non sotto la spinta dei
propri interessi; la Vergine del Magnificat diventa il modello di
credenti che sappiano seminare gesti di amore.
La nostra stessa felicità dipende dalla nostra capacità di amore
scambievole e disinteressato.
Una donna modello
Frequentemente ci siamo imbattuti con certa letteratura che esaltava
eccessivamente il ruolo sottomesso e strettamente familiare di
Maria, per poi applicarlo alla donna cristiana. Paolo VI nota che
ciò non aiuta la donna di oggi a trovare la sua somiglianza con
Maria.
Ma in che cosa una donna di oggi rispecchiarsi in Maria?
Il Vangelo presenta Maria come una grande credente, però non la
identifica con un modello sociale determinato.
Se proprio le si vuole attribuire qualche ruolo, si può vederlo in
quello di compagna e collaboratrice nell'opera della redenzione. Più
che essere relegata ad una funzione secondaria o semplicemente
privata, la Vergine riassume gli, aneliti di tutto un popolo che
sperala liberazione e per essa soffre.
Lo stesso Gesù ruppe con i pregiudizi che consigliavano di non
parlare con le donne o portavano a considerarle di scarsa forza
morale e intellettuale: un gruppo di donne lo accompagnava dalla
Galilea; ne privilegiò alcune di particolare amicizia. Le donne
stettero coraggiose ai piedi della croce, ed esse recarono il primo
annunzio nel mattino della resurrezione. Per questo san Paolo poteva
affermare che "in Cristo non vi è né uomo né donna" (Rm 19,28).
Fermandosi attentamente su queste riflessioni, la donna cristiana di
oggi non si limiterà ad accettare Maria come modello se o quando
lavora fuori casa se o quando aspira a che sia riconosciuta la sua
dignità di persona nei confronti del maschio...; perché "queste
difficoltà si riferiscono a certe raffigurazioni popolari letterarie
di Maria, ma in nessun modo alla sua vera immagine evangelica".
Imitare il modello
«Maria che concepì il Verbo incarnato per opera dello Spirito Santo
e che poi: in tutta la sua esistenza si lasciò guidare dalla sua
azione interiore, sarà contemplata e imitata soprattutto come la
donna docile alla voce dello Spirito, donna del silenzio e
dell'ascolto, donna della speranza, che seppe accogliere come Abramo
la volontà di Dio -sperando contro ogni speranza - (Rm 4,18). Ella
ha portato a piena espressione l'anelito dei poveri di Yahwè,
risplendendo come modello per quanti si affidano con tutto il cuore
alle promesse di Dio». (Tertio millennio adveniente 48).
Questo passo dell'enciclica del Santo Padre presenta notevoli
sviluppi di riflessione sulla figura di Maria docile allo Spirito
Santo: noi possiamo non solo contemplarla, ma soprattutto imitarla
nella semplicità e apertura di cuore, nella povertà e disponibilità,
nell' ascolto e nel silenzio, nella speranza e nell'obbedienza,
nella fedeltà e nell' impegno apostolico di portare Gesù, il suo
figlio e nostro Signore, ad ognuno che incontriamo.
Preghiera
Concedi, o Maria, che formiamo una famiglia santa.
Concedi che formiamo una chiesa domestica,
comunità di vita e di amore,
famiglia che prega unita e annunzia il Vangelo.
Che mai ci manchi la speranza.
Che irradiamo la feconda gioia dell' amore.
Che nel nostro focolare ogni giorno si impari
che la felicità consiste nel dire sempre SI.
(Cardinale Pironio)
P. Maurizio Iannuario |