8. Maria, un "sì" docile
all'azione dello Spirito
Con Maria nel Cenacolo, in attesa dello Spirito Santo
Negli Atti degli apostoli, Luca, dopo aver elencato i nomi degli
undici apostoli, prosegue con queste parole : "Tutti questi erano
assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con
Maria, la Madre di Gesù e con i fratelli di lui (At 1,14). Prima di
lasciare i suoi Gesù ha promesso che invierà lo Spirito ad
illuminare la loro mente confusa e a condurli alla verità tutta
intera (Gv 16, 7-14). Raccolti nel Cenacolo in preghiera con Maria e
da lei confortati, gli apostoli attendono che lo Spirito Santo
discenda e li trasformi in testimoni della Parola che hanno visto e
ascoltato.
Maria risulta presente, in tal modo, in tutti e tre i momenti
costitutivi del mistero cristiano e della Chiesa, che sono
l'Incarnazione, il Mistero Pasquale e la Pentecoste. Anche nel
Cenacolo, come sul Calvario, Maria è menzionata insieme con alcune
donne. Si direbbe dunque che ella è li come una di esse, né più né
meno. Ma anche qui la qualifica "madre di Gesù" , che segue la
menzione del suo nome, cambia tutto e mette Maria su un piano
diverso, superiore non solo a quello delle donne, ma anche a quello
degli apostoli.
Cosa significa che Maria è lì come la madre di Gesù? Che lo Spirito
Santo, che sta per venire, è "lo Spirito del Figlio suo". Ella
appare, così, legata allo Spirito Santo da un vincolo oggettivo,
personale e indistruttibile: la persona stessa di Gesù, che hanno
generato insieme. Di Gesù, nel Credo, si dice che si è incarnato
"per opera dello Spirito Santo, da Maria Vergine".
Maria non è dunque nel Cenacolo semplicemente come una delle donne,
anche se dall' esterno nulla la distingue dalle altre, né lei fa
nulla per distinguersi dalle altre. Maria, che sotto la croce ci è
apparsa come Madre della Chiesa, qui, nel Cenacolo, ci appare come
la sua "madrina". La madrina, per poter svolgere questo ufficio,
deve essere una che ha già ricevuto, per parte sua, il battesimo.
Così era Maria: piena di Spirito Santo, - questo significa, infatti,
quando l'angelo nell' annunciazione la chiama piena di grazia (Lc 1,
28) - che ora tiene al battesimo dello Spirito la Chiesa.
Ella sa quanto importante e decisivo è l'intervento dello Spirito.
Senza il suo adombramento, non sarebbe divenuta la Madre del
Signore. Senza la sua presenza santificante, non sarebbe stata
immacolata. La Vergine Madre, ricolma a dismisura dallo Spirito, può
sollecitarlo ad intervenire sulla Chiesa nascente, di cui è
l'immagine. ;
Maria immagine e modello della Chiesa
In pochi punti il passaggio da Maria alla Chiesa è così limpido e
naturale come in questo. Nel testo sulla Madonna del Concilio
Vaticano II leggiamo: "Per la sua fede e obbedienza Maria generò
sulla terra lo stesso Figlio di Dio, senza contatto con uomo, ma
adombrata dallo Spirito Santo... Orbene, la Chiesa contemplando la
santità misteriosa della Vergine, imitandone la carità e adempiendo
fedelmente'la volontà del Padre, per mezzo della Parola di Dio
accolta con fedeltà, diventa essa pure madre, poiché con la
predicazione e il battesimo genera a una vita nuova e immortale &
figli, concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio" (LG
63-64).
Questo testo riflette una lettura ecclesiale dell' articolo di fede:
"Incarnato dallo Spirito Santo e da Maria Vergine", che ha origine
remote. Definendo infatti la nascita di Cristo come una nascita
"spirituale", cioè per opera dello Spirito Santo, e "verginale",
cioè da Maria Vergine, l'articolo del Credo appare già ai Padri
della Chiesa come il fondamento e il modello della nascita
sacramentale di Cristo per opera dello Spirito Santo, dalla Vergine
Chiesa. S. Agostino a tale proposito dice nei suoi Discorsi: " La
Santa Chiesa è vergine e partorisce. Imita Maria che partorì il
Signore. Forse che Santa Maria non era vergine eppure partorì e
rimase vergine? Così anche la Chiesa: partorisce ed è vergine. E se
rifletti, partorisce proprio Cristo, perché sono sue membra quelli
che vengono battezzati... Se dunque la Chiesa partorisce le membra
di Cristo, vuol dire che è del tutto simile a Maria".
Maria e la Chiesa sono inscindibilmente unite e non si può parlare
dell'una senza fare riferimento all'altra. Parlare di Maria vuol
dire parlare della Chiesa. l'una e l'altra sono unite in una stessa
vocazione fondamentale: la maternità. Maria e la Chiesa concorrono a
generare il corpo mistico di Cristo. L'una e l'altra è Madre di
Cristo, ma nessuna delle due genera tutto il corpo senza l'altra.
Siamo figli di Maria perché ella collabora con materno amore alla
nostra generazione e formazione spirituale, e siamo altresì figli
della Chiesa, perché "noi dal suo parto nasciamo, dal suo latte
siamo nutriti e dal suo Spirito siamo vivificati (MC 28). Far
nascere Cristo nel cuore degli uomini è il compito cui la Chiesa
attende, imitando Maria, soprattutto attraverso 1' annuncio della
Parola di Dio, la celebrazione del Battesimo e degli altri
sacramenti e l'esercizio della carità. Anche la Chiesa come Maria è
la vergine in ascolto della Parola di Dio. La Madonna come testimone
singolare dell' Incarnazione, ritornava sugli avvenimenti dell'
infanzia di Cristo, raffrontandoli tra loro nell'intimo del suo
cuore. Questo fa anche la Chiesa, la quale, soprattutto nella sacra
Liturgia, con fede ascolta, accoglie, proclama, venera la Parola di
Dio, la dispensa ai fedeli come pane di vita e alla sua luce scruta
i segni dei tempi, interpreta e vive gli eventi della storia (cfr.
MC 16).
Maria diventa così figura, immagine, o meglio modello ispiratore
della Chiesa. Questa per amare il suo sposo Gesù rivive i sentimenti
di Colei che a Cristo più si somiglia. Guardando a Lei, la Chiesa
vive quell' amore materno "del quale devono essere animati tutti
quelli che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla
rigenerazione degli uomini" (LG 65).
Erano assidui e concordi nella preghiera... (At 1,14)
Che cosa ci dice ancora Maria con la sua presenza nel Cenacolo al
momento della Pentecoste con la sua presenza orante nella comunità
cristiana? Volendo mantenerci il più possibile aderenti alla notizia
degli Atti, possiamo raccogliere l'insegnamento che ci viene, in
questa occasione, da Maria in tre punti:
- primo, che prima di intraprendere qualsiasi cosa e di lanciarsi
per le vie del mondo, la Chiesa ha bisogno di ricevere lo Spirito
Santo;
- secondo, che alla venuta dello Spirito Santo ci si prepara
soprattutto con la preghiera;
- terzo, che tale preghiera deve essere concorde e perseverante.
Primo: la Chiesa ha bisogno dello Spirito Santo. Agli
apostoli che chiedevano se era quello il tempo della venuta del
Regno, Gesù rispose: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà
su di voi e mi sarete testimoni (At 1, 6-8). Perciò Gesù
raccomandava loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di
attendere che si adempisse la promessa e che fossero stati
"battezzati in Spirito Santo" (At 1, 4-5). Gli apostoli attendono;
viene lo Spirito Santo; sono rivestiti di potenza dall' alto;
cominciano a predicare con coraggio alle folle, tremila persone si
sentono trafiggere il cuore, e nasce la prima comunità cristiana.
Questo vale dunque anche per noi oggi. Non si va con frutto a
predicare in piazza, senza passare prima per il Cenacolo ed essere
rivestiti di potenza dall' alto. Tutte le cose della Chiesa o
prendono forza e senso dallo Spirito Santo, o sono senza forza e
senza senso cristiano.
Secondo: alla Pentecoste e al dono dello Spirito ci si
prepara con la preghiera. Come si prepararono infatti alla venuta
dello Spirito Santo gli apostoli? Forse discutendo sulla natura
dello Spirito Santo o in altri modi? No, pregando! Si ripete dunque
ciò che era avvenuto nel battesimo di Gesù: "Mentre Gesù, ricevuto
anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese
sudi lui lo Spirito Santo (Lc 3,2122). Si direbbe che per san Luca
fu la preghiera di Gesù a squarciare i cieli e a far discendere lo
Spirito su di Lui. Lo stesso avviene ora. Mentre la Chiesa stava in
preghiera, "venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento
gagliardo... Ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo" (At 2,
2-4). E' impressionante la costanza con cui, negli Atti degli
apostoli, la venuta dello Spirito Santo è messa in relazione con la
preghiera. Lo Spirito Santo non si può acquistare, si può solo
implorare con la preghiera.
La preghiera degli apostoli riuniti nel Cenacolo con Maria è
l'inaugurazione di quel "Vieni, Santo Spirito" che continuerà a
risuonare nella Chiesa per tutti i secoli e che la liturgia
premetterà a tutte le sue azioni più importanti.
Terzo: preghiera "concorde e perseverante". Concorde o
unanime significa, alla lettera, fatta con un solo cuore (con-corde)
e con "un'anima" sola. Lo Spirito Santo è comunione; è il vincolo
stesso dell'unità, tanto nella Trinità che nella Chiesa. Non lo può
ricevere chi si mette fuori dell'unità. Maria e gli apostoli pregano
con un solo cuore, nessuno prega solo per sé, ma ognuno prega per
tutti; la preghiera sale a Dio da tutto il corpo. E poiché ognuno
prega per tutti, avviene che tutti pregano per ognuno. E' il
miracolo della carità, che moltiplica la forza della preghiera. Poi
san Luca dice che la preghiera di Maria e gli apostoli era una
preghiera "perseverante". Pregare a lungo, con perseveranza, non
significa pregare con molte parole, abbandonandosi ad un vano
chiacchiericcio come i pagani (cfr. Mt 6,7). Essere perseveranti
nella preghiera significa chiedere spesso, non smettere di chiedere,
non smettere di sperare, non arrendersi mai. Significa non darsi
riposo e non dame neppure a Dio: "Voi, che rammentate le promesse al
Signore, non prendetevi mai riposo e neppure a lui date riposo,
finché non abbia ristabilito Gerusalemme (Is 62,6-7).
Vuoi tu ricevere lo Spirito Santo? Ti senti anche tu debole e
desideri di essere rivestito di potenza dall' alto? Ti senti tiepido
e vuoi essere riscaldato? Scontento della vita passata e vuoi essere
rinnovato? Prega! Prega come gli apostoli insieme a Maria e che
sulla tua bocca non si spenga il grido sommesso: Vieni Santo
Spirito!
P. Maurizio Iannuario |