Meditazioni
per una novena alla
Madonna del Perpetuo Soccorso

1. Maria, Vergine del sì

 

Maria nella Parola di Dio

Dall'esperienza attuale di Maria nella Chiesa è indispensabile passare al confronto con la Parola di Dio, che giudica e regola ogni fenomeno ecclesiale. In essa si trova la rivelazione avvenuta una volta per tutte in Cristo, il realizzatore della nuova e definitiva alleanza. Anche gli atteggiamenti in rapporto a Maria devono essere regolati dall'insieme della rivelazione biblica. Pertanto nei vari articoli di questa rubrica ci lasceremo guidare proprio da essa.

Il bilancio dei testi mariani del NT è alquanto sobrio: un solo passo nelle 21 lettere apostoliche (Gal 4,4, una menzione negli Atti (At 1,14), due accenni in Marco e paralleli (Mc 3,21.31-35;6,3), due episodi in Giovanni (Gv 2,1-12; 19,26­27), una presenza più accentuata nei vangeli dell'infanzia (Mt 1-2; Lc 1-2). Maria non ha dunque un grande rilievo quantitativo nel NT; nonostante questa discrezione, essa vi appare con "compito unico nella storia della salvezza" (Giovanni Paolo II).

 

Ponendoci dal punto di vista vitale, ossia della risposta dell'uomo al pian salvifico, notiamo nel messaggio neotestamentario un riconoscimento della funzione materna ed esemplare di Maria nella storia di salvezza, un atteggiamento di lode verso di lei e un'accoglienza nella fede del suo ruolo materno: elementi questi che costituiscono il fondamento biblico della presenza di Maria nella vita cristiana. E' l'evangelista Luca a superare la concezione biologica della maternità di Maria, insufficiente a far entrare nel regno di Dio, proponendola come vocazione e funzione salvifica accolta nella fede.

L'annuncio dell'angelo (Le 1,26-38), su cui ci soffermeremo, è il racconto di una vocazione, di un elezione da parte di Dio per una missione di salvezza a favore del popolo. Come Abramo, Mosè, Sansone, Samuele e Gedeone, Maria è chiamata ad un ministero salvifico e insieme arduo.
 

"Eccomi, sono la serva del Signore"

Nella pienezza dei tempi, Dio mandò il suo angelo ad una povera fanciulla ebrea che abitava a Nazareth, per chiederle se acconsentiva al suo piano di salvezza divenendo la madre del Messia Salvatore. Maria si turbò alla richiesta dell'angelo, sia a causa della sua verginità, sia per la straordinaria portata dell'evento: "Come è possibile? Non conosco uomo" (Lc 1, 34). Tuttavia, rivolgendo gli occhi ed il cuore all'Altissimo, pur ancora nell'ombra della sua fede, dimostra la sua disponibilità e il suo abbandono, rispondendo: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1,38). In quel momento Maria divenne la Madre del Signore, prima nella fede e poi nel suo corpo verginale.

Quel suo "sì" pronunciato nel silenzio di un giorno qualunque, con la profondità di un pieno abbandono al volere di Dio e carico d'amore per l'umanità che aspettava la salvezza, è il "sì" più grande di una creatura umana, è il "sì" di tutte le creature umane a Dio. Con quel "sì" Maria scelse liberamente nella gioia della maternità, anche il cammino della sofferenza accanto a Gesù e divenne nostra Madre nell'ordine della grazia. Non venendo mai più meno a quel consenso di fede e d'amore.

 

La Vergine dell'Annunciazione, modello di santità

Meditando l'evento dell'annunciazione, vi si trovano il segreto e la dinamica di ogni personale incontro con Dio. In quello che fu l'avvenimento più importante della sua vita, Maria divenne il modello di tutti coloro che 'con le stesse disposizioni spirituali accettano la volontà di Dio, la mettono in pratica con determinazione fino al sacrificio.

Quali sono gli atteggiamenti di Maria nell'Annunciazione? La Vergine è attonita nel sentire le parole dell'angelo; uno stupore la invade per un saluto così travolgente, per quella maternità straordinaria e non programmata. Ella accetta però il saluto e la maternità, tuttavia con un'accettazione responsabile. Maria capisce che la scelta di Dio e il suo "sì" sono carichi di gravità, e si dispone con fede, dato che non ne conosce ancora i risvolti e le conseguenze. Dignità, senso di responsabilità, scelta cosciente, accettazione volenterosa, compongono quel "sì" di Maria all'angelo che segna l'inizio del suo essere per Cristo.

Per noi che cerchiamo la santità, Maria, la Vergine dell'Annunciazione, è il modello perfetto e di conseguenza la guida sicura su questo cammino lungo e difficile. Volendo percorrerlo realmente, dobbiamo prima di tutto metterci in ascolto di Dio, sentire la sua voce che. chiama. Sentire Dio significa rendersi edotti della vocazione personale, della propria chiamata personale, significa "essere in Lui", malgrado la diversità dei modi e dei percorsi personali. La risposta a questa chiamata è per tutti la stessa di Maria: "Eccomi, sono la serva del Signore ". Mi metto, cioè a tua disposizione, perché Tu, come in Maria, faccia del mio essere un tempio del tuo Figlio Gesù.

Seguire la chiamata, rispondendo alle sollecitazioni dello Spirito per generare spiritualmente nella nostra vita il Signore, ha per supporto una disposizione costante, responsabile, definitiva.

Detto il nostro "sì", non possiamo che ripeterlo sempre, ad ogni nuovo istante, data la nostra debolezza, ma ormai è un eterno "si" d'amore e dedizione, come quello di Maria che anche nel buio del suo infinito dolore sul Calvario, non tentennò nel ripeterlo, ritta ai piedi della croce del Redentore.

 

P. Maurizio Iannuario