Storia
della devozione
alla
Madonna del Perpetuo Soccorso

8. La Madonna del Perpetuo Soccorso e sant'Alfonso

S. Alfonso ha conosciuto o almeno sentito parlare della Madonna sotto il titolo di Madre del Perpetuo Soccorso?

Pensiamo di non essere lontani dal vero, rispondendo `sì'.

 

Narrano i biografi che, trovandosi il Santo a Roma, per ricevere la consacrazione episcopale, «prendeva un po' di sollievo» nelle ore libere dalle visite di ufficio e da altri impegni, visitando non tanto i monumenti profani e le antichità dell'Urbe, quanto le basiliche e le chiese dove si veneravano le più celebri Immagini di Maria, di cui è ricca la Capitale del mondo cattolico.

Non è improbabile, perciò, che egli, percorrendo via Merulana, per recarsi a visitare le Basiliche di S. Maria Maggiore e di S. Giovanni in Laterano, e passando davanti alla chiesetta di S. Matteo, a metà strada fra le due basiliche, vi sia entrato a salutare la Madonna del Perpetuo Soccorso, tanto prodigiosa e così venerata da secoli dal popolo romano.

E chi sa quali slanci d'amore saranno usciti dalla sua anima verso la "sua dolcissima Signora e Madre", quella stessa che, anche se sotto diverso titolo, gli diceva, nella grotta di Scala «tante cose belle», come egli stesso già vecchio ebbe a confidare un giorno con ingenuo candore ai suoi confratelli...

 

A noi non è dato sollevare il velo degli arcani divini, ma non dovrebbe essere inve­rosimile che la Madonna, anche in quelle poche visite romane, gli abbia parlato, dandogli magari un presagio di quanto sarebbe avvenuto cent'anni dopo in un'altra chiesa sorta sulle rovine di quella in cui si trovava in quel momento... E' legittimo pensarlo, consi­derando che il Santo, ormai vecchio oltre gli 80 anni, aveva profetizzato che i suoi figli si sarebbero stabiliti a Roma dopo la sua morte...

E' un fatto, per altro; che la Provvidenza ha legato a lui e alla sua Congregazione, la devozione del Perpetuo Soccorso di Maria: a lui, che nel suo famoso libro de Le Glorie di Maria appare l'interprete più fedele e geniale degli insegnamenti divini che sgorgano dall'antica Icona; alla sua Congregazione, che ne ha diffuso con ardente zelo la devozione e l'amore in tutto il mondo!

 Sarebbe molto bello spigolare tra le pagine delle Glorie di Maria e raccogliere, come in un fascio di luce, le ragioni della devozione del nostro Santo alla Madonna del Perpetuo Soccorso, pur non avendola mai nominata. Ma la via, molto fiorita, sarebbe lunga e non ce lo consente lo spazio troppo breve accodatóci. Cercheremo, comunque, di scegliere l'uno o l'altro punto, che più ne evidenzia la devozione alla nostra Perpetua Soccorritrice.

 

S. Alfonso pone alla base della sua mariologia un assioma, comune tra i teologi: Tutte le grazie e i favori che Dio concede ai santi, deve averli dati in modo eminente a Maria, sua Madre. Da questo principio parte il nostro Santo per dedurne tutte le virtù, i doni e i privilegi che Dio ha riversato con eccezionale munificenza in Maria.

Primo dono, fra tutti, la Maternità divina... Maria è Madre fisica, reale, storica del Verbo eterno, incarnatosi nel suo seno verginale!... Una dignità unica e irripetibile nella storia dell'umanità.

Dio - scrive il Santo - può fare un mondo maggiore, un cielo più grande, ma non può fare una creatura più eccelsa.

Da questo concetto S. Alfonso avvia il suo discorso sulla Vergine Soccorritrice nella sua duplice maternità di Madre di Dio e nostra. Maria è Madre di Dio e il Santo scrive: "La gran Vergine Maria fu esaltata da Dio ad essere la Madre del Re dei re".

Maria è Madre nostra e il Santo scrive: "Veramente Maria è Madre nostra, non già carnale, ma spirituale, delle nostre anime e della nostra salute", avvalorando queste due Maternità con prove teologico-scritturistiche e con argomenti attinti dall'immenso tesoro dottrinale della Tradizione: dai santi Padri e Dottori della Chiesa.

 

Ma quel che più conta, per la nostra tesi, è conoscere come il nostro Santo riesca a dimostrare che la Vergine è Madre del Perpetuo Soccorso.

Se la Madonna - così egli pensa - è la Madre di tutti gli uomini, com'è incontestabile, è necessario che Ella per compiere questa estesissima e sublime missione, abbia una bontà e un potere illimitati, inesauribili, senza confini, e S. Alfonso scrive: Dio partecipò a Maria la sua Onnipotenza e il suo amore infinito nel modo che può intendersi di una creatura che non è capace di attributi divini. E si spiega: Dio è onnipotente per natura, Maria è onnipotente per grazia; Dio è Amore per essenza, Maria è Amore, quasi infinito, per grazia.

 

In riferimento a questa potenza sconfinata e bontà di Maria, S. Francesco di Sales fa una riflessione molto vera e non meno deliziosa: Se la Vergine Madre - scrive - avesse solo la potenza e non la bontà, ben sarebbe una gran Signora, ma che avrei io a che fare con Lei?... La guarderei da lontano, tacendo, senza nulla aspettarmi da Lei!... E se Ella avesse solo la bontà e non la potenza, certo Ella sarebbe portata ad aiutarmi, come tutte le mamme che vogliono bene ai propri figli, ma sarebbe una povera creatura come me, e non potrebbe aiutarmi!...

Ma no! - par di sentir gridare S. Alfonso - Maria può quanto vuole, così nel cielo come sulla terra... potendo sollevare alla speranza della salvezza anche i peccatori più disperati.

E aggiunge: Lo stesso è ricorrere a Maria, che ritrovare la grazia di Dio. E ancora: Non deve mai alcun peccatore temere di essere discacciato da Maria, perché Essa è Madre di misericordia... Onde chi vuol grazie deve ricorrere a Maria, e chi ricorre a Maria deve star sicuro di avere le grazie che desidera.

E il Santo insiste: Dio ha fatto questa sua Figlia di natural così grande e cortese, che nessuno può mai sconfidare di ricorrere a Lei e che nessuno la chiama in suo soccorso, senza trovarla già apparecchiata ad aiutarlo, perché questa è la Volontà divina, che Essa soccorra tutti e in tutti i loro bisogni.

 

E' tutto qui l'alto e misterioso significato dell'antica Icona, sotto il titolo di Madre del Perpetuo Soccorso!...

Chi ha visto e contemplato la bellissima Immagine bizantina della chiesetta di S. Matteo non potrebbe dir meglio, di più e con più efficacia di quanto S. Alfonso ha scritto nelle pagine delle sue Glorie di Marial...

Basteranno questi fugaci accenni, per affermare che il nostro Dottore zelantissimo, pur non chiamando mai la Madonna col titolo di Madre del Perpetuo Soccorso, ne ha sostenuto e divulgato tutta la realtà teologico-spirituale, racchiusa in quel titolo dolcissimo, che l'umanità ripete da secoli e continuerà a ripetere con fede e commozione, fino all'ultima sera del mondo?...

P. Alfonso Barba