Preghiere 11

11 gennaio = Io sono la vita.

• Tu sei la mia vita altro io non ho
Tu sei la mia strada, la mia verità.
Nella tua parola io camminerò,
finché avrò respiro, fino a quando tu vorrai.
Non avrò paura sai, se tu sei con me:
io ti prego resta con me.

Tu sei la mia forza altro io non ho.
Tu sei la mia pace, la mia libertà.
Niente nella vita ci separerà.
So che la tua mano forte non i lascerà,
so che da ogni male tu mi libererai:
e nel tuo perdono vivrò.
(Sequeri, dal canto Symbolum 77)

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• Dio onnipotente ed eterno… in Cristo nostro Signore tu hai voluto rinnovare tutte le cose perché noi tutti fossimo partecipi della sua pienezza. Egli che era Dio annientò se stesso, e col sangue versato sulla croce pacificò l’universo. Perciò egli fu innalzato sopra ogni creatura, ed è causa di salvezza per tutti gli uomini che obbediscono ai suoi comandi. (dal Messale Romano, Prefazio comune 1). 

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• Non permettermi, mio Dio, di dimenticare che tu non solo sei la vita per me, ma l’unica vita. Tu sei “ la Via, la Verità e la Vita ». Tu sei la mia vita e quella di ogni vivente. Gli uomini tutti, tutti quelli che conosco, che incontro, che vedo e di cui sento parlare, non vivono se non per mezzo di te. O vivono in te o non vivono affatto. Nessuno può essere salvato se non da te. Non permettermi di dimenticarlo, durante le occupazioni della giornata. Dammi un vero amore alle anime, a quelle anime per le quali tu sei morto. Insegnami a pregare per la loro conversione e a contribuirvi per la mia parte. Per quanto capaci esse siano, per quanto buone di cuore, per quanto nobili e dotate, non possono salvarsi se non possiedono te.
O mio Signore, perfetto in te stesso, tu soltanto puoi bastarci. II tuo sangue basta per il mondo intero. Come tu basti per me, così basti anche per l’intera stirpe di Adamo. Mio Signore Gesù, permetti che la tua Croce basti per tutti, permetti che sia efficace. Permetti che sia efficace per me, più che per tutti gli altri, perché non mi accada dopo « aver tutto ricevuto ed essermi trovato nell’abbondanza » (F14, 18) di non portare i miei frutti a maturità. (J. H. Newman, Maturità cristiana p 272‑3)
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da Intimità divina”
Roma 1992