1 gennaio = SS. Madre di Dio – Inizio dell’anno
* Tu, o Benigno, che per noi sei nato da una Vergine… non disprezzare coloro che plasmasti con la tua mano; mostra il tuo amore per gli uomini, o Misericordiosó! Ascolta colei che ti ha generato, la Deipara che intercede per noi, e salva, Salvatore nostro, un popolo desolato. (Pregbiere di rito bizantino alla Madre di Dio p 39‑40).
* Figlia sempre vergine, che potesti concepire senza intervento d’uomo! Perché Colui che tu hai concepito ha un Padre eterno. Figlia cala stirpe terrestre che portasti il Creatore nelle tue braccia divinamente materne! …
Veramente tu sei più preziosa di tutta la creazione, perché da te sola il Creatore ha ricevuto in eredità le primizie della nostra materia umana. La sua carne fu fatta della tua carne, il suo sangue del tuo sangue; Dio si è nutrito del tuo latte, e le tue labbra, hanno toccato le labbra di Dio…
O Donna tutta amabile, tre volte beata! « Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno » O Donna, figlia del re Davide e Madre di Dio, re universale! Divino e vivente capolavoro, di cui Dio creatore si compiace, il cui spirito è guidato da Dio e attento a lui solo… Per lui tu sei venuta alla vita, in grazia di lui servirai alla salvezza universale, affinché per mezzo tuo si compia l’antico disegno di Dio, che è l’incarnazione del Verbo e la nostra divinizzazione. (S. Giovanni Damasceno, Homilia in nativ. B.V.M. 6, 7.9).
* O Gesù, considero quest’anno nuovo come una pagina bianca che il Padre tuo mi presenta e su cui egli scriverà giorno per giorno ciò che ha disposto nel suo divino beneplacito; ma fin d’ora sull’alto della pagina io scrivo con totale fiducia: Domine, fac de me sicut vis; Signore, fa’ di me quello che vuoi. E al fondo della pagina pongo già il mio Amen, così sia, a tutte le disposizioni della tua divina volontà.
Sì, o Signore, sì a tutte le gioie, a tutti i dolori, a tutte le grazie, a tutte le fatiche che mi hai preparato e che mi andrai svelando giorno per giorno. Fa’ che il mio amen sia l’amen pasquale, sempre seguito dall’alleluia, pronunciato cioè con tutto il cuore, nella gioia di una completa donazione. Donami il tuo amore e la tua grazia e sarò ricca abbastanza.(Sr. Carmela dello Spirito Santo, Scritti inediti).
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da “Indimità divina”
Roma 1992