Auguri natalizi dai Superiori

Auguri dai Superiori per un Santo Natale 2011

E’ consuetudine che nelle principali feste i Superiori Maggiori Redentoristi rivolgano ai confratelli affidati alla loro guida gli auguri per l’occorrenza e dare loro uno stimolo per proseguire con rinnovato vigore il cammino nella vita religiosa e nell’apostolato che li impegna tutti i giorni.

Ecco gli auguri che il reverendissimo Superiore Generale, il P. Michael Brehl, ha rivolto al mondo redentorista.

Cari Confratelli, Sorelle, Associati ed Amici, 

 A nome della Congregazione del Santissimo Redentore vi voglio augurare un Natale veramente beato e gioioso.

Quando celebriamo la nascita di Gesù contempliamo il mistero dell’Incarnazione della Parola di Dio. La nascita di ogni bambino è un segno di speranza, un segno che Dio continua a credere in noi. Nel momento in cui celebriamo la nascita del Figlio di Dio, ci rallegriamo perché Dio è l’Emanuele. Dio è uno con noi, uno con la nostra umanità.

I Documenti Finali del XXIV Capitolo Generale ci richiamano tutti ad una maggiore consapevolezza della nostra solidarietà missionaria. Tale solidarietà missionaria, che è chiaramente espressa nelle nostre Costituzioni, ha le radici nella solidarietà di Dio-con-noi che è il cuore dell’Incarnazione. La solidarietà verso gli abbandonati ed i poveri, la solidarietà nella Missione, la solidarietà economica e ‘la vicinanza alla gente’ sono riflessi della solidarietà universale e primaria di Dio-con-noi che celebriamo in modo particolare a Natale nella nascita di Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria.

I congregati sanno che, in realtà, solo nel mistero del Verbo incarnato si illumina veramente il mistero dell’uomo e la sua integrale vocazione. In tal modo rendono presente l’opera della redenzione nella sua totalità e attestano che chiunque segue Cristo, uomo perfetto, diventa a sua volta più uomo (Costituzione dei Redentoristi 19).

Nel celebrare questo Natale, possa lo Spirito di Gesù condurci più profondamente nel mistero della nostra umanità così che possiamo anche crescere nella nostra solidarietà missionaria – gli uni con gli altri e con ogni persona.

Come Maria, nostra Madre del Perpetuo Soccorso, possiamo noi fare tesoro di questo mistero e conservarlo nei nostri cuori.  

Vostro Fratello nel Redentore,
Michael Brehl, C.Ss.R.
Superiore Generale

___________________________

 Messaggio del coordinatore europeo P. Jacek Zdrzałek CSsR

L’angelo disse loro: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.”
(Lc 2, 10-11)

Cari confratelli, Cari Laici Missionari del Santissimo Redentore, Cari Collaboratori nella missione,

Il mistero del Natale ci dà la possibilità di sperimentare l’amore infinito di Dio. Come i pastori siamo pieni di sorpresa che Dio è tra noi e che egli è così vicino a noi. Ma ancora, nonostante questa vicinanza rimane il mistero; il mistero dell’amore.

Questo mistero è una possibilità per ciascuno di noi per cambiare qualcosa nella nostra vita, per cambiare i nostri limiti con il Suo potere e la Sua grandezza. Senza Natale non c’era alcuna possibilità di essere in un nuovo rapporto con Dio, non c’era alcuna possibilità di ricevere la felicità e la vera speranza.

Ma in qualche modo Natale è solo la fase attraverso cui Gesù Cristo, nostro Redentore, ci introduce nel suo grande mistero di salvezza. E così questo Natale diventa assolutamente importante per noi, perché è un inizio del nostro viaggio,  a volte un viaggio molto difficile. ma che ci porta alla pienezza della gioia e felicità.

In questo momento speciale nella vita della Conferenza d’Europa, ci troviamo in un momento particolare. È l’inizio di qualcosa di nuovo, che ci porta ad un amore ancora più grande verso Dio e la sua opera di redenzione.

Abbiamo bisogno di questo momento stupefacente della grotta di Betlemme, in cui era quasi impossibile riconoscere la potenza di Dio e l’inizio di una così grande redenzione per tante persone. Ma da questo umile inizio l’opera della redenzione è andata fino agli estremi confini della terra.

Così il mio desiderio per tutti voi è che questo incontro con Dio nella grotta di Betlemme vi condurrà alla rinnovata speranza, gioia e forza e vi aiuti anche a portare la buona notizia ai più abbandonati e specialmente i poveri del mondo.

In unione di preghiera,
P. Jacek Zdrzałek CSsR
Coordinatore CRE

___________________________

 Ed ecco gli auguri che il reverendo P. Provinciale di Napoli, P. Davide Perdonò, ha rivolto ai suoi confratelli.

Non temere Maria, perché hai trovato grazie presso Dio,
ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce
e lo chiamerai Gesù” (Lc. 1,30-31)

Carissimi confratelli,

Non Temere”  è l’invito rassicurante di Dio nel suo intervenire nella vita dell’uomo. “Non temere”  dice Dio, per bocca dell’angelo, prima a Zaccaria, poi a Maria e infine a Giuseppe. Tale invito, carico di speranza, è più che mai attuale oggi che l’Italia è morsa dalla  crisi finanziaria mondiale e umiliata dalla prepotenza speculativa dei mercati.

Le difficoltà economiche si riflettono nella vita dei singoli e delle famiglie ingenerando un clima di ansia e di insicurezza, clima che noi forse non avvertiamo pienamente in quanto , nonostante tutto,  siamo ancora una categoria protetta e privilegiata. Termini quali: licenziamento, disoccupazione, precariato, mobilità, direttamente e personalmente, forse,  non ci destano preoccupazione.  Questo,  però,  non ci deve distogliere da un atteggiamento di vicinanza e di condivisione con le tante famiglie che guardano non solo al presente ma allo stesso futuro con molta trepidazione. Per far si che la nostra  vicinanza e la nostra condivisione siano autentiche devono essere accompagnate da  uno stile di vita incentrato alla sobrietà e semplicità.

Per quanto possa essere dura la crisi  vogliamo fortemente che il prossimo Natale sia un Natale della speranza. “alza gli occhi guarda lassù – è Natale non si soffre più” è l’invito che ci viene da Bing Crosby con il suo intramontabile Bianco Natale.

L’ Avvento ormai è agli sgoccioli , e il cammino verso la festa della luce è giunto al termine. Resta il messaggio di conversione sempre attuale: “Aprite le porte alla speranza”, “Raddrizzate i sentieri”, “Preparate le strade”  perché il Signore viene. In quanto apostoli della “Copiosa Redemptio”  siamo a tutti gli effetti apostoli della speranza  e per essere veramente tali per le persone che avviciniamo, è necessario che per  primi  ci lasciamo plasmare dal messaggio di speranza che l’Avvento ha voluto innestare nel nostro cuore e nella nostra vita.

Il Natale, festa della luce è l’espressione più autentica dell’amore di Dio per noi. Benedetto XVI scrive: “Dio è così grande che può farsi piccolo. Dio è così potente che può farsi inerme e venirci incontro come bimbo indifeso affinché  noi possiamo amarlo. In queste parole  si riflette l’eco degli scritti del nostro Padre e Fondatore : “Dio da grande si fece piccolo, da forte si fece debole….” Nella preghiera del primo giorno della novena del Natale scrive: “O Verbo incarnato, ti sei fatto uomo per accendere nei nostri cuori il divino amore”.  Ed ancora:  “Dio dandoci Gesù non poteva farci dono più grande”. La meditazione o la presa di coscienza di questo dono deve aprire il nostro cuore all’amore come risposta al dono di amore.

Carissimi, cerchiamo di aprire il cuore all’Amore di un Dio che in Gesù sì è fatto nostro compagno di viaggio. Se lo accogliamo senza “se” e senza “ma” sapremo  anche accogliere tutte quelle persone con cui Gesù si è  identificato: piccoli, poveri e sofferenti.

Porgo a voi tutti , ai vostri familiari ed amici, alle consorelle redentoriste, ai MiLAR, ai giovani della PGVR gli auguri più cari di un santo Natale e un felice anno nuovo.

P. Davide Perdonò
Superiore Provinciale
della Provincia Napoletana

M. Schmalzl, Natività di Gesù - Particolare dal Messale 1906 (Raccolta Marrazzo).