Novena a San Gerardo_4

ME LA SPASSO NELL’IMMENSITÀ DEL MIO CARO DIO
4. E anche voi mi renderete testimonianza – At 1, 8

Un aspetto rilevante della vita di san Gerardo fu il suo spirito missionario, il suo zelo per la salvezza delle anime, la sua partecipazione all’azione apostolica dei sacerdoti redentoristi.
Egli si sentì chiamato fin da piccolo a questo compito, e s’impegnò fin d’allora a realizzarlo in varie maniere, con differenti iniziative: si applicava a insegnare il catechismo ai fanciulli, recitava con loro le preghiere, li invitava a visitare la chiesa per partecipare alla Messa e alla benedizione eucaristica della sera.
Ma più che con le parole e con le esortazioni, Gerardo incideva sulla gente con l’esempio mostrandosi modello di autentica vita cristiana, di fede illuminata e di preghiera assidua, di carità e di pazienza eroica.

Esercitò la virtù della pazienza e dell’ amore per il prossimo specialmente in alcune situazioni difficili, come quando lavorò da garzone presso il sarto Pannuto, che lo sottopose a insulti e percosse, o quando andò come servitore nella casa del vescovo di Lacedonia, mons. Albini, uomo collerico, che scaricava su di lui la sua ira e gli istinti del suo temperamento impulsivo.

Lo spirito missionario di san Gerardo esplose in tutta la sua forza quando entrò come laico nella congregazione del Santissimo Redentore; prese parte allora, in qualità di fratello inserviente, a varie missioni, durante le quali approfittava di ogni circostanza per dialogare con la gente, illuminarla sulle verità della fede, portarla alla conversione e alla pratica di una vita cristiana più coerente.

Inoltre nella casa religiosa di Deliceto ebbe l’incarico di accogliere quelli che partecipavano ai corsi degli esercizi spirituali, ed egli ne approfittava per avvicinare le varie persone, e, secondo i casi, le induceva a riacquistare la grazia di Dio, o le invogliava ad avanzare nel cammino della perfezione; a volte ricorreva al suo carisma di discernimento degli spiriti e alla sua eloquenza irresistibile per convertire i lontani e gli ostinati.
Animato dall’ardore missionario e mosso dalla sete ardente delle anime, si sacrificava e pregava per la loro salvezza; ecco un esempio significativo della sua preghiera apostolica: “O mio Dio, vi potessi convertire tanti peccatori, quante sono le gocce d’acqua del mare, i granelli d’arena, le fronde degli alberi, gli uomini della terra e tutte le creature” (dai propositi).

Come si esprime il suo biografo, Nicola Ferrante, “Gerardo fu un grande missionario, cacciatore robusto di anime, rivale dei primi apostoli della Chiesa“. Non aveva riposo, non poteva perdere tempo, ed ogni sua attività diventava un’occasione per portare gli uomini a Dio. Come fratello cercatore si recò in molti paesi dell’Irpinia e delle Puglie; ma più degli aiuti materiali, egli “cercava” anime da salvare, corpi da guarire: operò, durante questi viaggi missionari, miracoli e guarigioni, riportò la pace nelle famiglie, eliminò scandali, ristabilì la pratica della preghiera, della frequenza dei sacramenti, di una vita cristiana più intensa.

L’azione missionaria di san Gerardo poggiava su saldi principi teologici: anzitutto egli si era proposto di compiere sempre la volontà di Dio, ora Dio vuole che tutti gli uomini si salvino, perciò doveva dedicarsi assolutamente alla salvezza degli altri. Inoltre Gerardo aveva deciso di imitare in tutto Gesù Cristo, di seguirlo nella sua missione redentrice, e scopo della vita di Gesù fu la volontà del Padre e la salvezza degli uomini.

Ancora: Gerardo si sentiva membro responsabile del Corpo mistico, una cellula vivente della Chiesa, la quale deve raggiungere l’umanità intera; e le membra della Chiesa sono sollecitate costantemente da quella carità che le porta ad amare Dio con. tutto il cuore e a dividere con gli altri i beni della salvezza.

Infine Gerardo sentiva acutamente l’urgenza del comandamento di Gesù, che è quello di amare il prossimo come se stesso; e l’amore si mostra soprattutto con il procurare al prossimo la salvezza eterna. 

Mario Barberis - San Gerardo già vivendo in famiglia dva piena testimonianza di lavoro e di pietà (Foto Pasquarelli - Raccolta Marrazzo).