Esposito Mario redentorista

In memoria di P. Mario Esposito redentorista  (1940-2017) – Italia.

Carissimi,

una folla considerevole, tra cui numerosi confratelli e religiose, ha fatto da cornice oggi pomeriggio all’ultimo saluto a P. Mario Esposito (20.01.1940 – 01.05.2017). La celebrazione eucaristica è stata presieduta da Mons. Antonio Napoletano.

Nella omelia, ispirandomi alla immagine di Gesù e alla sua preghiera sacerdotale, con cui chiede al Padre di poter portare con sé quelli che il Padre gli ha dato (Gv 17,24-26), ho cercato di evidenziare la sorte meravigliosa che è appannaggio di ogni battezzato, di entrare nella dinamica di amore trinitario, sorgente di carità verso i fratelli e in particolare i bisognosi. Una sorte che noi consacrati siamo chiamati a vivere in pienezza, pena il fallimento della nostra vita, perché unicamente su quell’amore abbiamo giocato i nostri giorni.

P. Mario Esposito redentorista (20.01.1940 – 01.05.2017) – Missionario entusiasta e zelante. Colpiva il suo amore alla Congregazione e ai suoi Santi: innamorato prima di sant’Alfonso, e poi di san Gerardo nel cui Santuario ha prestato un prolungato servizio (quasi 25 anni).

Padre Mario questo l’ha intuito e vissuto fin da piccolo, poiché già a 16 anni emetteva i suoi primi voti (29.09.1956), e a 24 era già sacerdote (14.03.1964). Ha vissuto la sua vita da Redentorista all’insegna della disponibilità: dove i Superiori lo mandavano, accettava senza battere ciglio. Il suo primo incarico fu di assistente nella formazione e insegnante a Lettere (1964-1966), passò l’”anno pastorale” tra Pagani e Napoli, un biennio (1967-1969) a Materdomini come vice sacrista e vice parroco, poi Direttore degli aspiranti a Tropea (1969-1971), quindi Parroco a Morcone (1971-1972), ancora direttore degli aspiranti, stavolta a Lettere (1972-1973), quindi per cinque anni (1973-1978) primo sacrista presso la Basilica pontificia di san Giovanni in Laterano a Roma, e poi (1978-1982) superiore e Parroco a Corato.

È nel 1982 che comincia quello che sarà il suo ministero prevalente per il resto della vita, salvo brevi parentesi che lo porteranno altrove: alludo al servizio di accoglienza e sacrestia nel Santuario di san Gerardo in Materdomini. Lo espleta ininterrottamente dal 1982 al 1993, accompagnandolo per qualche tempo con quello di parroco; dal 1993 al 1999 è superiore a Pagani, dal 1999 al 2005 è ancora a Materdomini come sacrista e parroco, poi per un triennio (2005-2008) è a Foggia come Superiore e vice parroco, torna a Materdomini dal 2008 al 2011 sempre come sacrista, un triennio (2011-2014) lo trascorre tra Ciorani e Pagani, e nel 2015 torna a Materdomini come aiuto in segreteria del Santuario, fino a quando – estate 2016 – non è cominciato il calvario della sua malattia, che l’ha portato prima alla dialisi, e poi ad un grave intervento operatorio, nel vano tentativo di estirpare un tumore ormai diffuso a livello intestinale.

In tutto questo percorso, P. Mario ha sempre goduto di tanta stima da parte dei confratelli, per cui è stato più volte Consigliere Provinciale Straordinario, membro del Capitolo Provinciale. Di alcuni istituti religiosi femminili era confessore e direttore spirituale. Ma era una stima che aveva modo di affermarsi nelle relazioni quotidiane con lui e guardando alla sua dedizione al lavoro. Una stima che a me suggerisce tre aspetti emergenti che affido al vostro ricordo, riflesso della sua adesione a Cristo nel battesimo, nel sacerdozio e nella vita religiosa apostolica.

Le stagioni di vita di P. Mario Esposito. Il sorriso sempre pronto e l’ottimismo pastorale che poggiava sulla sua vocazione redentorista.

Il primo aspetto mi sembra lo si possa ritrovare nel suo amore alla Congregazione. Innamorato prima di sant’Alfonso, e poi di san Gerardo, direi soprattutto di san Gerardo per via del suo prolungato servizio (quasi un quarto di secolo!) all’ombra del Santuario. Nel santo di Muro Lucano lui ritrovava la semplicità e l’entusiasmo delle anime buone, il linguaggio che poi l’ha guidato a promulgare il messaggio Redentorista per mezzo di sussidi semplici e popolari, di cui alcuni con elevata tiratura. Era un conoscitore della nostra storia, ne coltivava un ricordo avvalendosi della sua eccellente memoria. Ha amato l’abito Redentorista e ha incarnato con gioia l’ideale missionario.

Un secondo aspetto mi sembra di ravvisarlo nel senso di accoglienza. Per uno stragrande numero di pellegrini a Materdomini (e per altri versi a Pagani) era appagante arrivare al Santuario e trovarvi non solo il sorriso celestiale del loro patrono san Gerardo, ma anche quello umano di P. Mario. Per quella sacristia egli ha profuso moltissime delle sue energie. Per lui i diritti dei pellegrini venivano prima di ogni altra cosa, senza discutere. E lui che era sostanzialmente un buono, incapace di adirarsi, a volte batteva il pugno quando questo non lo si capiva.

Un terzo e ultimo aspetto: il suo senso costruttivo delle cose. È stato sempre un uomo lontano dalla critica corrosiva. Non è stato mai al gioco del gossip e dello sport della lamentela. Amava la verità, ma questo non significava per lui dileggiare o offendere. Raccoglieva dalle macerie del nostro vivere in comune quel che serviva per costruire e andare avanti… e andava lui avanti per primo.

Grazie Mario per questa lezione di vita!

Vorrei concludere ringraziando anche le molte persone che negli ultimi tempi hanno mostrato attenzione e premura nei confronti di P. Mario, assicurando preghiera e chiedendo notizie. Un particolare grazie va alla sorella Anna e alla sua famiglia che negli ultimi tempi si è prodigata in modo generoso e incessante presso il capezzale del congiunto.

Infine grazie alle due comunità che da settembre 2016 ad oggi sono state particolarmente vicine a P. Mario. Prima quella di Materdomini nella fase difficile e complessa della dialisi, quando progressivamente il confratello ha cominciato a perdere le forze e a destare i primi, gravi segni di preoccupazione. E poi la comunità di Pagani, e in particolare il personale della infermeria, nelle ultime e più strazianti fasi del post intervento operatorio. Possa il Signore ricompensare tanto bene.

La Madonna del Perpetuo Soccorso che – allo scopo invocata – all’inizio del suo mese di maggio ha impetrato per la fine di tanta sofferenza, accompagni P. Mario verso il suo abbraccio col Figlio Gesù e l’Eterno Padre. Sant’Alfonso, san Gerardo e tutti i nostri santi e beati lo accolgano tra gli eletti in paradiso e intercedano per noi, perché diventiamo sempre più degni testimoni della redenzione abbondante.

L’ultima stagione di vita: il ringraziamento per il giubileo sacerdotale (50 anni) e di professione religiosa (60 anni). E poi la via della sofferenza.

P. Serafino Fiore cssr
Superiore Provinciale

 

Prot. P064/ 2017
Ciorani, 2 maggio 2017

Dati Ufficiali CSSR
Cognome = Esposito
Nome = Mario
Nazionalità = Italia– (Provincia di Napoli)
Nato = 20-Gen-1940
Morto = 01-Mag-2017
Professione = 29-Set-1956
Sacerdote = 14-Mar-1964

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