23 settembre
Ogni attaccamento a noi stessi impedisce l’unione con Dio. Questo affare di contraddire alle nostre passioni e di non farci da loro trascinare, abbiamo da pigliarlo a petto e con volontà risoluta.
(S. Alfonso in La Monaca Santa, Marietti 1929, Cap. VII, n. 7).
- Grande era la fama di S. Alfonso per le sue qualità di dotto, di santo e di taumaturgo, tanto che occorrevano a lui illustri personaggi per ascoltare le sue prediche. Il santo si permetteva allora, se l’interesse della Congregazione non era compromesso, di mistificarli a sue spese. Parlava loro in modo così volgare, con tale ingenua semplicità, qualche volta anche puerile, che i suoi visitatori disingannati se ne tornavano via dicendo: «Questa meraviglia tanto vantata non è altro che un semplicione rimbambito!». E Alfonso rideva con tutto il cuore quando gli raccontavano queste cose.
Una sera, sul punto di salire il pulpito, seppe che alcuni forestieri, gentiluomini e sacerdoti di merito erano tra gli uditori. Così prevenuto, pensavano i Padri, farà onore alla sua reputazione. «Ma fu tutto il contrario — scrisse uno di essi nei suoi appunti — invece di svolgere le sue idee con quell’ardore pieno d’unzione che trascinava di solito tutti i suoi uditori, si mise a fare un piccolo catechismo, adatto tutt’al più ai bambini di campagna.
Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987
Dal Calendario storico C.Ss.R.
- 23 settembre 1724 = Alfonso riceve la tonsura segno della sua appartenenza allo stato clericale e chiede di entrare nelle Missioni Apostoliche.
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