Grilhisl Vicente redentorista

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P. Vicente Grilhisl, C.Ss.R. 1872-1930 – Austria/Brasile

P. Vicente Grilhisl, C.Ss.R. 1872-1930.

Il redentorista P. Vicente Grilhisl, 1872-1930, Austria, Provincia di Provincia di Monaco, poi Brasile. Fu prima fratello coadiutore. Partì per il Brasile col il primo gruppo di missionari tedeschi. Vedendo il bisogno che c’era di sacerdoti,chiese ai superiori di essere ordinato sacerdote. E fu un ottimo sacerdote, missionario, confessore, nonostante i suoi limiti. Morì a 57 anni a seguito di un incidente col carro che lo trasportava alla casa di un malato.

Dati Ufficiali

  • Cognome = Grilhisl
  • Nome = Vicente
  • Nazionalità = Austria – (Provincia di Monaco, poi Brasile)
  • Nato = 31-Dic-1872
  • Morto = 20-Mar-1930
  • Professione = 09-Giu-1899
  • Sacerdote = 29-Apr-1900

Religioso modello, missionario apostolo; però, umanamente parlando, di poco talento. Tale fu  il Padre Vicente Grilhisl, nato nel 1872 nei pressi di Linz in (Austria).
Da ragazzo imparò dal padre il mestiere di sarto; e, anni dopo, gli fu proposto un buon matrimonio che egli rifiutò, perché già aveva in mente di entrare nella vita religiosa.
Questo non gli fu difficile perché suo fratello Giovanni Nepomuceno era già nella C.Ss.R. e lo incoraggiò ad  ottenere la licenza desiderata. Novizio redentorista laico nel 1892, ricevette il nome di Fratello Florian, e dopo la professione, continuò a servire la comunità di Gars, come sarto.

Nel 1894, al sapere della missione che i nostri progettavano di iniziare in Brasile, chiese di essere inviato col primo gruppo che veniva destinato. Arrivato, fu destinato alla prima comunità di Campinas (Goiás). Una fondazione in cui mancava tutto e Fratello Floriano, con tutta la buona volontà, volle essere tutto per tutti.
Uno dei problemi della casa era la mancanza di un cuoco e il fratello subito si è offerto di svolgere questo ufficio, pur non sapendo nulla di cucina. Risultato: il primo pranzo che preparò fu un disastro assoluto e il cuoco improvvisato venne immediatamente deposto.
Ma questi fallimenti non scoraggiarono il Fratello, né diminuivano la sua disponibilità per qualsiasi lavoro. Spesso era lui che stava lavando i panni della comunità. E fuori di casa, era lui che faceva la spesa, e risolveva tutti i problemi, avendo imparato il portoghese più velocemente dei suoi confratelli.

Poi, impressionato dalla mancanza di sacerdoti in Goiás, iniziò ad alimentare un sogno, che si avverò anni dopo. Espresso ai superiori il desiderio di essere ordinato sacerdote e di lavorare come missionario. Come intenditori del buon spirito, i superiori lo hanno accontentato.
Fratello Floriano ben presto iniziò a studiare il latino; grazie alla sua volontà di ferro, anche se non capiva molto di quanto leggeva; le istruzioni per la filosofia e la teologia. Fatto il  secondo noviziato come corista il 27 (o 29?) aprile 1900 fu ordinato sacerdote.
Lavorò in Aparecida fino al 1904, poi a Goiás. Dopo quasi 20 anni, stanco e con la salute cagionevole arrivò nel 1921 a Penha: missioni, ritiri, lavoro nelle chiese o nelle parrocchie vicine.

Un viaggio in Europa nel 1926 non riuscì a migliorare la sua salute. Cominciava a deperire.

Molto ricercato come confessore, trascorreva ore in chiesa, nel confessionale.
Non era un oratore; ma aveva la sua originalità oratoria. Parlava a bassa voce, poi esplodeva in esclamazioni di grande effetto. Aveva un dono speciale per la comunicazione con il suo uditorio, e una voce invidiabile, che, nel tempo, la predicazione continua ha consumato.
Il suo campo di lavoro per eccellenza, fu sempre Goiás: conosceva tutti i sentieri, le scorciatoie, i fiumi, o ponti e le fattorie. Si sentiva felice e soddisfatto in mezzo alla gente semplice e abbandonata. Perciò il vescovo Prudêncio lo scelse come compagno inseparabile nei suoi viaggi apostolici.

In Araraquara (1930) andando su un carro a portare i sacramenti ad un malato, subì un incidente che gli danneggiò la spina dorsale. Presto ci furono altre complicazioni, in particolare al rene. E il vecchio missionario dovette vivere mesi di vero martirio.
Morì il 20 marzo 1930 a 57 anni, invocato come santo da parte di coloro che lo avevano conosciuto.

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