P. Tiago Klinger, C.Ss.R. 1882-1947 – Baviera/Brasile
P. Tiago Klinger, C.Ss.R. 1882-1947.
Il redentorista P. Tiago Klinger, 1882-1947, Baviera, Provincia di Monaco, poi Brasile. Basso di statura ma di cuore grande, e di intelligenza non comune. Era benvoluto e socievole con tutti. Dimostrò zelo in tutto ciò che intraprendeva, anche nella predicazione della ultima missione, dove egli morì a 55 anni.
Dati Ufficiali
- Cognome = Klinger
- Nome = Tiago
- Nazionalità = Baviera – (Provincia di Monaco, poi Brasile)
- Nato = 01-Ott-1882
- Morto = 06-Mar-1947
- Professione = 08-Set-1905
- Sacerdote = 13-Giu-1910
P. Tiago Klinger nacque a Eitting, Baviera nel 1882. Professò nella C.Ss.R. nel 1905 e fu ordinato sacerdote nel 1910. L’anno seguentefu destinato al Brasile, dove ha vissuto trentasei anni di intensa attività. Uomo pratico, d’intelligenza vivace era simpatico e molto stimato come missionario.
Come superiore realizzò frutti preziosi per la Vice-Provincia: Direttore del juniorato, Vice-Provinciale per sei anni (1922-1927), superiore in diverse Case; portava a piena realizzazione ciò che iniziava e prendeva sul serio ciò che progettava e andava facendo.
Durante gli anni del suo juniorato in Germania era di pessimo orecchio musicale, anche se “Klinger” in portoghese significa “cantore”. Con sforzi, tuttavia, diventò cantore molto bravo, organista e direttore di cori. Bastava per animare le feste a casa, soprattutto nel juniorato negli anni in cui è stato direttore.
Nel chiedere l’osservanza della regola, egli era il primo a darne l’esempio, e lamentava più tardi con grande umiltà il rigore usato in alcune occasioni. Come direttore del juniorato, gli piaceva essere con gli juniores, durante l’intervallo o nei giochi. Non mancava alle escursioni che si facevano in Mantiqueira durante le vacanze; era esperto nella dama e a scacchi; non ricusava di partecipare a partite di calcio, ma non accettava il salto o la scalata … ed esultava nella vittoria della sua squadra.
Nei suoi ultimi tre anni come superiore di Cachoeira do Sul, ebbe la sensazione che le sue forze andavano mancando, e si dové accontentare di una vita più casalinga. L’arteriosclerosi, già in corso, e il cuore davano seri allarmi, e non gli si permise di uscire in missione.
Ma alla prima occasione che si sentì meglio usci a predicare, nientemeno che nella missione a Chapada (RS). In quei giorni stette di nuovo male. Voleva continuare, ma non gli riuscì.
Il 6 marzo non poté celebrare; all’ora di pranzo non mangiò, si ritirò nella sua camera, dove poi un suo confratello lo trovò morente. Allora ricevette l’Unzione; e sul campo di battaglia si riposò per sempre, nel sonno della pace.
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