S. Alfonso. Il peso del Taburno

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359. S. Alfonso. Il peso del Taburno.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

359. S. Alfonso. Il peso del Taburno.

♦ Anche in Napoli ed altrove fece impressione la rinuncia fatta da Mons. Liguori.

  • Il Marchese Avena, Consigliere della Maestà del Sovrano, avutane la notizia, disse: “Monsignor Liguori ha fatto male, e gran male. Se dipendesse da me, lo farei restare in Diocesi. La sola sua presenza bastava per governarla e tener tutti nel dovere”.
  • Monsignor Capece Galeoti, Arcivescovo di Capua, in sentire accettata la rinuncia dal Papa anche se  somma amarezza, disse: “Il papa ha accettato la rinuncia di Monsignor Liguori, che faceva tanto bene nella Chiesa di Dio, ed ha ributtato la mia, che sono inutile”. E tale fu il sentimento di altri gravi personaggi e Vescovi.

♦ Suo fratello D. Ercole la prese male e Alfonso gli scrisse: “Sento che vi lamentate della mia rinuncia, ma io non ho rinunciato per andare a spasso, ma perché le infermità mi impedivano di soddisfare al mio obbligo. Io ho esposti i miei mali al Papa, e il Papa ha voluto che io rinunciassi”
Quindi, dubitando Alfonso che vi fosse interesse per lo mezzo, disse:” Forse voi avete timore che io abbia da litigare con voi per avere la mia porzione del Collegio che non mi toccherebbe se non risiedo in Napoli. Non abbiate timore, perché io non pretendo alcuna porzione. Spero che il Papa mi assegni la pensione e spero che la Corte di Napoli mi ci dia l’Exequatur.
E se pure mi si nega l’Exequatur ed il Collegio la pensione, mi basterà quel carlino che mi guadagno colla Messa, per comprarmi quel poco di minestra che mi mangio”.

♦ Il 17 Luglio la rinuncia fu formalmente accettata in Concistoro. Divulgata la notizia in Diocesi, vi fu chi scherzando disse ad Alfonso, che accettata la rinuncia, lo si vedeva con la testa più diritta, e non così curva, come per l’innanzi.
Rispose scherzando Alfonso: “Sì, perché mi ho levata la Montagna di Taburno da sopra il collo!”. Il Taburno è un monte altissimo, che sovrasta la Città di S. Agata..

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 76)  Leggi tutto nell’originale.

Accettata la rinuncia, Alfonso si vedeva con la testa più diritta, e non così curva, come per l’innanzi. Rispondeva scherzando: “Eh sì, perché mi sono levata la montagna di Taburno da sopra il collo!”. Il Taburno è un monte altissimo, che sovrasta la Città di S. Agata.