S. Alfonso. A fare il bene a volte si sbaglia

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321. S. Alfonso. A fare il bene a volte si sbaglia.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

321. S. Alfonso. A fare il bene a volte si sbaglia.

♦ Monsignor Liguori non avrebbe mai immaginato che un atto di carità gli dovesse costare una lavata di testa.

  • Il Canonico D’Ambrosio doveva rendere i conti di una Cappella, e un Canonico, povero, volendo guadagnare quei pochi carlini, si raccomandò a Monsignore per la revisione. Alfonso l’accordò volentieri.
  • Ma il Vicario Foraneo, avendo ciò saputo, si presentò al vescovo, non da uomo, ma da furia, imputandolo di parzialità ed ingiustizia e sostenendo che i conti delle Cappelle erano sempre stati di sua imcombenza.
  • Alfonso, ricevendo il rimprovero e volendo raddolcirlo, si scusò con le maniere le più umili. E avendo incontrato il Canonico d’Ambrosio, gli disse, rammaricandosi, il malcontento del Vicario.
  • In sentire ciò, il Canonico si alterò, indicando il Vicario come villano e sgarbato.
  • “Io non voglio dir questo, riprese Monsignore troncandoli la parola. Io lo feci considerando il bisogno di quel poveretto; ma un’altra volta ricordatemi che i conti si faranno prendere da lui, e non da  altri”. Questa fu tutta la “vendetta” per il complimento ricevuto.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 63)  Leggi tutto nell’originale.

Monsignor Liguori non avrebbe mai immaginato che un atto di carità gli dovesse costare una lavata di testa: “Io diedi il permesso considerando il bisogno di quel poveretto; ma un’altra volta ricordatemi che i rendere i conti sono di incombenza del Vicario e non di altri”.