S. Alfonso. Con i religiosi poveri

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272. S. Alfonso. Con i religiosi poveri.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

272. S. Alfonso. Con i religiosi poveri.

♦ Tra i poveri privilegiati, come Alfonso li chiamava, vi erano anche i Cappuccini, i Padri Alcantarini, ed oltre il povero Conservatorio delle Monache, dette di S. Filippo, anche quelle del nuovo Monastero del Redentore. Questi, oltre delle elemosine in danaro, avevano ogni anno certa quantità di olio, grano e vino.
Tale era la prodigalità di Monsignor Liguori verso i poveri.

♦ Ma questo non fu, come tutti attestano, un gioco di un anno o di due. Costante fu sempre questa sua carità da che pose piede nel Vescovado, sino a che fu di ritorno in Nocera.
♥  Soffriva Alfonso esser Vescovo, e vescovo povero. Confidò ad uno dei suoi Redentoristi: “Solo per questo invidio i Vescovi che hanno una rendita grande: perché hanno modo di poter soccorrere con più abbondanza i poveri, e far loro molte elemosine”.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 66)  Leggi tutto nell’originale.

Tra i poveri privilegiati, come Alfonso li chiamava, vi erano i Religiosi e i Monasteri poveri. Questi, oltre delle elemosine in danaro, avevano ogni anno certa quantità di olio, grano e vino.