S. Alfonso. Accasare le prostitute ravvedute

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260. S. Alfonso. Accasare le prostitute ravvedute.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

260. S. Alfonso. Accasare le prostitute ravvedute.

Tante e tante prostitute ravvedute Alfonso cercò di situarle in matrimoni, ed anche di dotarle; maggiormente se non del tutto rovinate. Appena sentiva che qualche zitella era caduta, non lasciava mezzo per sistemarla.

  • Un giorno, mentre i suoi Redentoristi scorrevano la sua Diocesi con le sante Missioni, fu da lui il Padre Cristino Carbone, per ottenere nella sola terra di Arpaia sei stati matrimoniali. In sentire ciò Alfonso festeggiò, né finiva di consolarsi.
  • Così godette, sentendo sistemate tante e tante altre di queste disgraziate in altri luoghi. Per ordinario non solo rilasciava loro tutti i diritti; ma essendo povere, le provvedeva di letto, di veli e quant’altro bisognava.
  • E dicevano i missionari che a tante, per sussidio di dote, non esitò a contribuire con trenta o quaranta ducati.

♦ Un uomo si era impegnato a voler sposare una di queste donne; egli disse al Sostituto D. Agnello Sgambato: “Lo farò, purché Monsignore mi dia qualche aiuto”. In sentir questo Alfonso fece Pasqua. Allegro, gli diede dieci ducati. La donna fu fedele al marito, e con sua consolazione vide tolta l’offesa di Dio.

♦ Tanto si industriò che trovò una persona disposta a prendere in moglie quella figlia ricuperata negl’Incurabili. La provvide di quanto poteva bisognarle, e la dotò con sommo suo compiacimento. E continuando a comportarsi bene, seguitò a soccorrerla per tutto il tempo che visse nel Vescovado.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 60)  Leggi tutto nell’originale.

Tante prostitute ravvedute Alfonso cercò di situarle in matrimoni, ed anche di dotarle. Appena sentiva che qualche zitella era caduta, non lasciava mezzo per sistemarla.