S. Alfonso. Fedeltà a Dio nelle avversità

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258. S. Alfonso. Fedeltà a Dio nelle avversità.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

258. S. Alfonso. Fedeltà a Dio nelle avversità.

♦ I soldati danno prova di fedeltà nei combattimenti, non nel riposo. Questa terra è per noi un campo di battaglia, dove ognuno è posto a combattere per vincere e per salvarsi: chi non vince, è perduto per sempre.

  • In cielo cambia tutto: non ci sarà più fatica, ma riposo; non più timore, ma sicurezza; non più tristezza e tedio, ma letizia e gioia eterna. Con la speranza di questa gioia animiamoci a combattere fino alla morte, e non diamoci mai per vinti ai nostri nemici finché arrivi l’ora del cambio: finché non giunga la fine del nostro combattimento e il possesso della beata eternità.
  • Beato chi in questa vita patisce per il Signore: soffre per qualche tempo, ma poi gioirà in eterno nella patria beata. Finiranno le persecuzioni, le tentazioni, le malattie, le molestie, ogni miseria di questa vita e Dio ci donerà una vita pienamente felice, che non finirà mai. Ora è tempo di potare la vigna: di togliere tutto ciò che ostacola il cammino verso la terra promessa del cielo: E’ venuto il tempo di potare (Ct 2,12 Vg).
  • La potatura è dolorosa, quindi bisogna avere pazienza, ma alla fine sgorgherà la gioia: le sofferenze si cambieranno in consolazioni. Dio è fedele: a chi soffre quaggiù con rassegnazione per amor suo, promette in ricompensa se stesso, premio immensamente superiore a tutti i nostri patimenti: Io sono la tua ricompensa molto grande (Gn 15,12 Vg).
  • Prima di ricevere la corona della vita eterna, il Signore vuole che siamo provati con le tentazioni: Beato l’uomo che sopporta la tentazione perché, una volta superata la prova, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano (Gc 1,12).
  • Beato dunque chi è fedele a Dio nel soffrire le avversità. Alcuni credono di essere amati da Dio quando tutto va loro bene e non hanno problemi. Ma si sbagliano, perché Dio non con le prosperità, ma con le avversità prova la pazienza e la fedeltà dei suoi servi, per dar loro poi una corona che non marcisce; e sarà una corona di gloria eterna, come scrive san Pietro: Riceverete la corona della gloria, che non appassisce (1Pt 5,4).
  • Questa corona il Signore l’ha promessa a quelli che lo amano: l’amore a Dio ci farà combattere con fortezza e ottenere la vittoria.

♦ L’amore a Dio va insieme all’umiltà. I santi si manifestano nelle tribolazioni. Dice il Signore: Nella tua umiltà sii paziente (Sir 2,4 Vg). Il superbo ritiene una grande ingiustizia ogni umiliazione che riceve, perciò non è capace di sopportarla. L’umile, invece, stimandosi degno di qualunque maltrattamento, sopporta tutto con pazienza. Amiamo dunque Dio, siamo umili e facciamo ogni cosa per piacere a Dio, non a noi stessi.

(S.Alfonso, Riflessioni devote, 20)
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Beato chi è fedele a Dio nel soffrire le avversità. I santi si manifestano nelle tribolazioni. Amiamo dunque Dio, siamo umili e facciamo ogni cosa per piacere a Dio, non a noi stessi.