9 agosto
Gli atti di umiltà prodotti dalla scelta della propria volontà e quelle umiliazioni scelte da sé, sono di piccolo conto e di non eroica virtù… Ma quelle umiliazioni che vengono per mezzo altrui, specialmente toccanti quelle idee, quei punti e quelle inclinazioni, sopra cui l’uomo vive più geloso e più si riguarda, sono le vere prove della umiltà, e danno a conoscere se si possiede a fondo questa virtù, oppure sia umiltà apparente e di parole. (Beato Gennaro M. Sarnelli in Il Cristiano diretto, Ed. Napoli 1850, p. 159)
- La calunnia di cui fu incolpato S. Gerardo ben fece risplendere in questo santo la sua profonda umiltà. Accusato su ciò che aveva di più caro, egli non volle mai scusarsi; anzi a color che gli dicevano che mostrasse la sua innocenza ai superiori, rispondeva fra l’altro: «La nostra Regola non vieta essa di scusarsi quando il Superiore ci riprende, o ci mortifica?» Sostenne perciò di essere fatto simile a Gesù Cristo umiliato e disprezzato. «Se mi vuoi umiliato — egli diceva al suo divin Maestro — io mi abbraccio con Te, perché per questo cerchio anche tu ci sei passato».
Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.
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