S. Alfonso. Vigilanza e correzione dei preti

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232. S. Alfonso. Vigilanza e correzione dei preti.

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

232. S. Alfonso. Vigilanza e correzione dei preti.

♦ Monsignore Alfonso era consapevole dei soliti interdetti che si sogliono fare nei luoghi esteri. Quindi vigilava non solo in Diocesi per i suoi Preti, ma vigilava per questi anche fuori Diocesi, nei Casali e Terre vicine, se trattando cadevano in qualche leggerezza, e ne teneva incaricati quei Parroci ed altri zelanti Sacerdoti.

♦ Sopratutto, se li si vedevano nelle bettole; se frequentano casa di male odore, o che si fossero divertiti in giochi non dovuti.
Nella Terra di Paolisi si avvaleva dell’Arciprete Gallo, e così altri Parrochi o Sacerdoti in Maddaloni, in Caserta, nella Cerra, in Cerreto, ed altrove.

♦ I Preti, vedendosi corretti e non sapendo come ne fosse informato, dicevano: “O un Angelo o qualche diavolo, che ci tradisce, gli sta all’orecchio.

Il Canonico Rubino testimonia: “Con questo suo zelo, che fu instancabile, e col divino aiuto, Monsignore tolse tra tutti i Preti della Diocesi molti scandali che vi erano; e tratto tratto ridusse il ceto Ecclesiastico ad una riforma convenevole”.

Un Gentiluomo in Maddaloni avendo inteso Monsignore gravemente infermo, e certo della morte, disse: “S. Agata ha molto da perdere, se muore Monsignor Liguori. Quei Preti che sembravano tanti sbandati, chi non vede a quale regolarità col suo zelo li abbia ridotti!”

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 56)  Leggi tutto nell’originale.

Il vescovo Alfonso vigilava se i sacerdoti, già corretti, tornavano a cadere in qualche leggerezza, e ne teneva incaricati i Parroci del luogo ed altri zelanti Sacerdoti. Sopratutto, se si vedevano nelle bettole; se frequentano casa di male odore, o che si fossero divertiti in giochi non dovuti.