212. S. Alfonso. Parla familiarmente con Dio.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
212. S. Alfonso. Parla familiarmente con Dio.
♦ Prendi l’abitudine di parlare a Dio a tu per tu, familiarmente, con confidenza e amore, come all’amico più caro che hai e che ti ama di più.
- Se è sbagliato rivolgersi a Dio con diffidenza e, alla sua presenza, comportarsi come uno schiavo timido e vergognoso che trema di spavento davanti al suo padrone, ancora più sbagliato è pensare che il colloquio con Dio sia una cosa noiosa e deludente.
- No, non è così: La sua compagnia non dà amarezza, né dolore la sua convivenza (Sap 8,16). Chiedilo a coloro che lo amano con amore sincero, e ti diranno che nelle pene della loro vita non trovano sollievo più grande e più vero di quello che trovano stando in amorosa compagnia con Dio.
- Non ti si domanda un’applicazione continua della mente, per cui tu debba scordarti delle tue faccende e delle tue ricreazioni. Ti si domanda soltanto che, senza tralasciare le tue occupazioni, tu faccia nei riguardi di Dio quello che fai, in varie occasioni, con coloro che ti amano e che tu ami.
- Il tuo Dio sta sempre accanto a te, anzi dentro di te: In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo (At 16,28). Non c’è anticamera per chi desidera parlare con Dio; anzi gli piace che tu tratti confidenzialmente con lui.
- Parla con lui dei tuoi affari, dei tuoi progetti, delle tue pene, dei tuoi timori e di tutto quello che ti riguarda. Come ho già detto, fallo con confidenza e a cuore aperto.
(S. Alfonso, Modo di conversare alla familiare con Dio, pp. 315-316)
Un link all’opera