208. S. Alfonso. Zelo che divampa come fuoco.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
208. S. Alfonso. Zelo che divampa come fuoco.
♦ Lo zelo per Dio, che non ha termine e come il fuoco sempre più si distende e si dilata, spinse Alfonso anche in età così avanzata di anni settantasei e così travagliato nel corpo, ad intraprender un’altra opera in favore della Chiesa ed in salute delle Anime.
♦ Volendo metter avanti agli occhi dei Fedeli i passati travagli della Chiesa e quel veleno, che in ogni tempo la miscredenza ha vomitato a danno della medesima e delle Anime, compilò in tre tomi la Storia di tutte l’Eresie, che vi sono state dalla nascita del Cristianesimo fino ai nostri tempi. Rileva specialmente gli errori dei Novatori di questi ultimi tempi; fa vedere la contraddizione dei loro dogmi e la fermezza sempre uguale nella Chiesa Romana.
♦ Più volte Alfonso aveva fatto carico il Marchese D. Bernardo Tanucci, primo Ministro della Maestà del Sovrano, del non poco danno che risultava alle Anime ed allo Stato, per l’intromissione che in questo Regno si faceva dei libri empi. Ed il savio e religioso Ministro non aveva mancato darvi delle opportune provvidenze. Più volte, con rigorosissime pene, si vide interdetta l’introduzione di questi libri e castigati i trasgressori che osavano introdurli e venderli ad ognuno.
♥ Essendo per pubblicare nell’anno 1772 questa Storia dell’Eresie, che intitolò Trionfo della Chiesa, non ad altri stimò di presentarla che al medesimo Marchese: “Non ho saputo a chi meglio dedicarla che a V. E., la quale stando sempre a lato del nostro Augustissimo Principe, ha sempre zelato per gl’interessi della nostra Santa religione contro i miscredenti, e contro gl’errori vomitati dai medesimi in tanti loro libri”.
Questo libro, come tutte l’altre sue opere, ebbe un sommo applauso:
- “Ben chiaramente traspare in quest’Opera l’ardente impegno del detto Autore in promuovere gli interessi della Religione, così tra miscredenti, dimostrando la falsità delle loro perniciose dottrine, come tra fedeli, nel rappresentare e dimostrar loro la santità di quella Religione, che professano”- così Giulio Selvaggi.
- Similmente il Canonico D. Giuseppe Simioli, uomo ben noto nell’Italia per la sua profonda letteratura, non si vedeva sazio di leggere quest’opera, e di averla nelle mani.
- Alfonso in quest’opera non si avvalse della sola confutazione dogmatica: illustra e rende pregevole l’opera anche con altri suoi argomenti e particolari riflessioni.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 52). – Leggi tutto nell’originale.