S. Alfonso. Non peccare più

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183. S. Alfonso. Non peccare più.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

183. S. Alfonso. Non peccare più

♦ Figlio, hai peccato? Non farlo più e prega per le colpe passate (Sir 21,1). Cristiano mio, il tuo buon Signore, che ti vuole salvo, così ti ammonisce: “Figlio, non tornare ad offendermi, ma da oggi in avanti cerca di chiedere perdono dei peccati commessi”.
Fratello mio, quanto più hai offeso Dio, tanto più devi temere di offenderlo ancora perché, commettendo altri peccati, farai scendere la bilancia della divina giustizia e potrai dannarti.

♦ Io non dico che, dopo un altro peccato, per te non ci sia assolutamente più perdono, perché questo non lo so; dico solo che può succedere. Dimmi, per favore: se fosse probabile che un cibo sia avvelenato, lo prenderesti ugualmente? Se con tutta probabilità in quella via ci fossero i tuoi nemici appostati per ucciderti, vi passeresti lo stesso, pur potendo prendere una via diversa e sicura? Così, quale sicurezza, anzi quale probabilità hai tu che, tornando a peccare, in appresso ne proverai vero dolore e che non morirai nello stesso atto del peccato?

♦ Dice sant’Agostino: “Non sei padrone di un’ora: come puoi esserlo del domani?” Come puoi riprometterti di confessarti domani, quando non sai neppure se avrai un’altra ora di vita? Continua il Santo: “Dio ha promesso il perdono a chi si pente, ma non ha garantito il domani a chi l’offende”. Se ora pecchi, forse Dio ti darà il tempo di pentirti ma, se non te lo darà, che ne sarà di te per tutta l’eternità? Perché allora vuoi perdere la grazia e rischiare di perderti in eterno?

 Signore, ecco uno di quei pazzi che tante volte ha perso la tua grazia con la speranza di ricuperarla appresso. Se tu mi avessi fatto morire nel momento o nelle notti in cui ero in peccato, che ne sarebbe ora di me? Ringrazio la tua misericordia, che mi ha aspettato e che ora mi fa conoscere la mia pazzia. So che tu mi vuoi salvo, e io voglio salvarmi. Bontà infinita, mi pento di averti tante volte voltato le spalle e ti amo con tutto il cuore.

(S. Alfonso, Apparecchio alla morte, XVIII, III)
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Mio Redentore, spero di non avere più in futuro la disgrazia di vedermi privo della tua grazia e del tuo amore. Donami la santa perseveranza e fa’ che io te la chieda sempre, specialmente nelle tentazioni. Regina mia, fa’ che io ricorra sempre a te per non essere vinto.