172. S. Alfonso. Rettitudine richiesta nei formandi.
Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)
172. S. Alfonso. Rettitudine richiesta nei formandi.
♦ 1769-1773 – Altrettanto zelo dimostrava Alfonso, pur nelle sue sofferenti condizioni, per i requisiti necessari negli Ordinandi e nei Confessori.
- Il suo zelo restò inalterato fino alla fine del suo governo, testimonia il Parroco Bartolini, ed esaminava in sua presenza i Confessori e gli Ordinandi: li voleva formati tutti in dottrina e costume. Egli diceva che l’ignoranza li rende inutili ed il mal costume inutili e dannosi.
- Il Canonico Rubino testimonia che Alfonso dimostrò maggior rigidezza negli ultimi tempi circa la dottrina ed il costume, perché non voleva lasciare peccati da piangere a chi era per succedergli.
- Si consolava per i tanti buoni che lasciava, e viveva in pena per qualche scostumato che si ritrovava. Un Diacono nella Terra di Real Valle, che si vide zoppicare nel costume, corretto e non emendato, nonostante il pianto suo e dei congiunti, e varie intercessioni di altri, lo lasciò diacono, né vi fu pietà per esso.
(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 44). – Leggi tutto nell’originale.