S. Alfonso. Fedeltà a Dio nelle avversità

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172. S. Alfonso. Fedeltà a Dio nelle avversità.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

172. S. Alfonso. Fedeltà a Dio nelle avversità.

♦ I soldati danno prova di fedeltà nei combattimenti, non nel riposo. Questa terra è per noi un campo di battaglia, dove ognuno è posto a combattere per vincere e per salvarsi: chi non vince, è perduto per sempre. Giobbe diceva: Aspetto tutti i giorni della mia milizia, finché arrivi per me l’ora del cambio (Gb 14,14). Giobbe era stanco di combattere contro tanti nemici, ma si consolava con la speranza che, vincendo e risorgendo dopo la morte, avrebbe cambiato vita. San Paolo si rallegrava di questo mutamento dicendo: I morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati (1Cor 15,52).

♦ In cielo cambia tutto: non ci sarà più fatica, ma riposo; non più timore, ma sicurezza; non più tristezza e tedio, ma letizia e gioia eterna. Con la speranza di questa gioia animiamoci a combattere fino alla morte, e non diamoci mai per vinti ai nostri nemici finché arrivi l’ora del cambio: finché non giunga la fine del nostro combattimento e il possesso della beata eternità.

♦ Il paziente sopporterà per qualche tempo; alla fine sgorgherà la sua gioia (Sir 1,20). Beato chi in questa vita patisce per il Signore: soffre per qualche tempo, ma poi gioirà in eterno nella patria beata. Finiranno le persecuzioni, le tentazioni, le malattie, le molestie, ogni miseria di questa vita e Dio ci donerà una vita pienamente felice, che non finirà mai. Ora è tempo di potare la vigna: di togliere tutto ciò che ostacola il cammino verso la terra promessa del cielo: E’ venuto il tempo di potare (Ct 2,12 Vg). La potatura è dolorosa, quindi bisogna avere pazienza, ma alla fine sgorgherà la gioia: le sofferenze si cambieranno in consolazioni. Dio è fedele: a chi soffre quaggiù con rassegnazione per amor suo, promette in ricompensa se stesso, premio immensamente superiore a tutti i nostri patimenti: Io sono la tua ricompensa molto grande (Gn 15,12 Vg).

♦ Beato dunque chi è fedele a Dio nel soffrire le avversità. Alcuni credono di essere amati da Dio quando tutto va loro bene e non hanno problemi. Ma si sbagliano, perché Dio non con le prosperità, ma con le avversità prova la pazienza e la fedeltà dei suoi servi, per dar loro poi una corona che non marcisce; e sarà una corona di gloria eterna, come scrive san Pietro: Riceverete la corona della gloria, che non appassisce (1Pt 5,4). Questa corona il Signore l’ha promessa a quelli che lo amano: l’amore a Dio ci farà combattere con fortezza e ottenere la vittoria.

Gesù mio crocifisso, io sono uno di quelli che nelle mie devozioni ho cercato consolazioni e gratificazioni; del tutto diverso da te che, per amor mio, hai fatto una vita tribolata e priva di ogni sollievo. Dammi il tuo aiuto, perché d’ora in poi voglio cercare solo la tua approvazione e la tua gloria. Voglio amarti senza interesse.

(S. Alfonso, Riflessioni devote, 20 Beato chi è fedele a Dio nelle avversità)
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Gesù mio crocifisso, nelle mie devozioni ho cercato consolazioni e gratificazioni; del tutto diverso da te che, per amor mio, hai fatto una vita tribolata e priva di ogni sollievo. Dammi il tuo aiuto, perché d’ora in poi voglio amarti senza interesse.