157. S. Alfonso. Paradiso. Ogni lacrima asciugata.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
157. S. Alfonso. Paradiso. Ogni lacrima asciugata.
♦ La gioia di vedere e amare Dio faccia a faccia, noi ora non possiamo comprenderla. Proviamo comunque a fare qualche ragionamento. Anzitutto sappiamo che l’amore di Dio è talmente bello, che è riuscito a sollevare da terra non solo l’anima, ma anche il corpo dei santi.
- Per esempio, una volta san Filippo Neri fu rapito in aria insieme allo scanno cui si era afferrato. San Pietro di Alcantara fu addirittura alzato da terra aggrappato ad un albero, che venne divelto sin dalle radici.
- Sappiamo, inoltre, che anche in mezzo alle torture i santi martiri esultavano, per la dolcezza dell’amore di Dio. San Vincenzo, mentre veniva torturato, parlava in modo tale che “chi soffriva sembrava diverso da chi parlava”. E san Lorenzo, stando sulla graticola ardente, scherzava con l’aguzzino dicendo: “Girami pure e mangia”. Faceva così perché, come spiega lo stesso sant’Agostino, “acceso dall’amore di Dio, non sentiva le fiamme”.
- Pensiamo inoltre alla dolcezza che prova un peccatore nel piangere i suoi peccati. San Bernardo esclamava: “Se piangere per te è così soave, che cosa sarà godere di te?”
- Pensiamo ancora alla soavità che prova un’anima quando, durante la preghiera, intravede un raggio della bontà divina, della misericordia che Dio le ha usato e dell’amore con cui Gesù l’ha amata e l’ama. L’anima allora si sente struggere e venir meno per l’amore.
- Eppure su questa terra noi non vediamo Dio come egli è, ma lo vediamo nell’oscurità: Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa, ma allora vedremo faccia a faccia (1Cor 13,12). Al presente noi abbiamo come una benda davanti agli occhi, Dio sta dietro il sipario della fede e non è visibile a noi. Che cosa succederà, quando la benda ci sarà tolta dagli occhi, il sipario si alzerà e vedremo Dio faccia a faccia? Vedremo quanto Dio è bello, quanto è grande, giusto, perfetto, quanto è amabile e quanto ci ama!
♥ Mio sommo Bene, io non sarei più degno né di vederti, né di amarti. Ma tu sei Colui che, per compassione verso di me, non hai avuto compassione di te stesso, lasciandoti condannare a morte come un malfattore su un legno infame. La tua morte dunque mi dà speranza che un giorno potrò vedere e godere il tuo volto, amandoti allora con tutte le mie forze.
(S. Alfonso, (Apparecchio alla morte, XXIX – Del Paradiso, Punto II).
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