S. Alfonso. La morte di Cristo, mistero supremo di amore

GiubileoAlfo1

112. S. Alfonso. La morte di Cristo, mistero supremo di amore.

Pagine Alfonsiane sulla Misericordia

112. S. Alfonso. La morte di Cristo, mistero supremo di amore.

♦ Gesù accettò una tale morte, perché moriva per pagare i nostri peccati, e perciò volle, qual peccatore, esser circonciso, esser riscattato con prezzo quando fu presentato nel tempio, ricevere il battesimo di penitenza dal Battista; finalmente nella sua Passione volle essere inchiodato nella croce per pagare le nostre malvagie licenze: volle con la nudità pagare le nostre avarizie, con gli obbrobri le nostre superbie, con la soggezione ai carnefici le nostre ambizioni di dominare, con le spine i nostri mali pensieri, con il fiele le nostre intemperanze e coi dolori del corpo i nostri sensuali piaceri.
♦ Quindi dovremmo continuamente con lacrime di tenerezza ringraziare l’Eterno Padre di aver dato il suo Figlio innocente alla morte per liberare noi dalla morte eterna; e Gesù medesimo disse: ” Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito ( (Gv. 3,16). Onde esclama la santa Chiesa nel sabato santo (Exultet): O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà: per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!”
O misericordia infinita! O amore infinito del nostro Dio! O santa fede! Chi ciò crede e confessa, come può vivere senza ardere di santo amore verso questo Dio così amante e così amabile?
O Dio eterno, non guardate me così lordo di peccati, guardate il vostro Figlio innocente appeso ad una croce, che vi offre tanti dolori e tanti ludibri che soffre, acciocché abbiate di me pietà. O Dio amabilissimo e mio vero amatore, per amore di questo Figlio a voi così diletto, abbiate pietà di me. La pietà che voglio è che mi doniate il vostro santo amore. Deh tiratemi tutto a voi da mezzo al fango delle mie sozzure. Bruciate, o fuoco consumatore, tutto ciò che vedete d’impuro nell’anima mia e le impedisce di esser tutta vostra.
Ringraziamo il Padre e ringraziamo ugualmente il Figlio che volle assumere la nostra carne ed insieme i nostri peccati per renderne egli, con la sua Passione e morte, a Dio la degna soddisfazione.
Pertanto dice l’Apostolo che Gesù Cristo si è fatto nostro fideiussore, cioè si è obbligato a pagare i nostri debiti: Per questo, Gesù è diventato garante di un’alleanza migliore”. (Ebr. 7, 22). Egli, come mediatore fra Dio e gli uomini, ha stabilito il patto con Dio, col quale si è obbligato a soddisfare per noi la divina giustizia; ed all’incontro ha promesso a noi, per parte di Dio, la vita eterna.
E per meglio assicurarci del perdono, dice S. Paolo che Gesù Cristo cancellò col suo sangue il decreto della nostra condanna, dov’era scritta la sentenza contro di noi della morte eterna, e l’affisse alla croce, sulla quale morendo egli aveva soddisfatta per noi la divina giustizia: “Annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce” (Col 2, 14).
Deh, Gesù mio, per quell’amore che vi fece dare il sangue e la vita sul Calvario per me, fatemi morire a tutti gli affetti di questo mondo; fatemi scordare di tutto, acciocché io non pensi ad altro che ad amarvi e darvi gusto. O mio Dio degno d’infinito amore, voi senza riserba mi avete amato, senza riserba voglio amarvi ancor io.

(S. Alfonso, Riflessioni sulla Passione di Gesù Cristo, Capo I, nn. 14-15). 
Leggi tutto il punto

“O inestimabile segno di bontà: per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!” – O misericordia infinita! O amore infinito del nostro Dio! O santa fede! Chi ciò crede e confessa, come può vivere senza ardere di santo amore verso questo Dio così amante e così amabile?