S. Alfonso. Gli scrupoli di un vero Pastore

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81. S. Alfonso. Gli scrupoli di un vero Pastore. 

Incontri di S. Alfonso con la Misericordia di Dio
(seguendo le sue biografie)

81. S. Alfonso. Gli scrupoli di un vero Pastore.

♦ Anche se lontano Alfonso aveva presente i bisogni della Diocesi…
Nel 1766, su consiglio dei Medici, si ritirò in Arienzo, posto in clima più salubre, perché se l’aveva passata male l’inverno antecedente in S. Agata con catarri ed affanni di petto.
♦ Troppo male l’intesero i Santagatesi questa sua lontananza.
E questo affliggeva Alfonso, molto più, perché dai Medici si voleva che vi si fosse fermato a lungo. Egli scriveva al P. Villani il 25 di Giugno

“A S. Agata dispiace assai, che io nell’inverno futuro stia in Arienzo, ed a me anche dispiace, perché ivi sta la Cattedrale, la Curia, e quello che più importa, il seminario.
Ma nei due inverni passati ci sono stato male; per cui mi hanno consigliato a stare in Arienzo, in una casa a S. Maria a Vico, dove l’aria non è così umida, come quella di S. Agata.
L’angustia mia maggiore è che lasciando S. Agata per tanti mesi, ch’è un paese infetto, si infetterà molto più con tale mia lunga assenza.
Voglio il consiglio di Vostra Riverenza per rimaner sicuro”.

♦ Tanto il P. Villani quanto Monsignor Borgia, Monsignor Volpe ed altri, che anche consultò, furono tutti di parere che si levasse da scrupolo, e che rimanesse in Arienzo.
Riprese le forze, uscì in Visita.

(Tannoia, Della vita ed istituto del venerabile Servo di Dio Alfonso Maria Liguori – Libro Terzo, Cap. 26)  Leggi tutto nell’originale.

“L’angustia mia maggiore è che lasciando per tanti mesi S. Agata, che è un paese infetto, si infetterà molto più con tale mia lunga assenza”. Ma tutti furono di parere che si levasse da scrupolo, e che rimanesse in Arienzo.