16. S. Alfonso. Esame del giudizio particolare.
Pagine Alfonsiane sulla Misericordia
16. S. Alfonso. Esame del giudizio particolare.
♦ Nello stesso momento, nello stesso luogo, in cui l’anima spira, si alza il divin tribunale, si legge il processo, e si fa dal giudice la sentenza. Dice S. Paolo che per esser fatti degni della gloria la nostra vita ha da ritrovarsi conforme alla vita di Gesù Cristo. Onde con ragione scrive S. Pietro che nel giorno del giudizio, “E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell’empio e del peccatore? (1 Pt 4,18).
♦ Il Ven. P. Luigi da Ponte considerando il conto che dovea rendere a Dio di tutta la sua vita in tempo di morte, tremava talmente che faceva tremare anche la camera dove stava. Bisogna dunque che ancor noi tremiamo di questo conto, e procuriamo di trovare il Signore, or che possiamo trovarlo. “Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino” (Is 55,6). Nel tempo della morte sarà difficile trovarlo, se ci arriviamo in peccato; troviamolo ora col pentimento e coll’amore.
♥ Ed io che risponderò a Dio, se dopo tante misericordie, dopo tante chiamate ancora resisto ?
No, mio Signore, non voglio resistere più; non voglio esservi più ingrato. Io vi ho fatte tante ingiurie e tanti tradimenti, ma voi avete dato il sangue per lavarmi da tutti i miei peccati. La vostra passione è la speranza mia. Io son peccatore, ma voi potete farmi santo: così spero alla vostra bontà.
E voi, madre mia Maria, deh non mi abbandonate.
(S. Alfonso, da Via della salute, Parte prima – Meditazioni per ogni tempo dell’anno, Esame del giudizio particolare).
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