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1. Vangelo e riflessione della 27a Domenica TO B : “L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.
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2. Videoriflessione di padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade. – da Gloria.TV.
- 3. Filadelfia_ Andrea Bocelli canta per Papa Francesco – da Gloria.TV.
- 4. Ricognizione dei resti mortali di San Francesco d’Assisi – da Gloria.TV.
- 5. Gospel. “I’m not gonna worry” (“Non devo preoccuparmi”) – da Gloria.TV.
- 6. Icona Perpetuo Soccorso – The Face of the Blessed Mother. – da YouTube.
- 7. S. Alfonso: testimonianza sulla mortificazione.
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“La parola di Dio dimora in voi che avete vinto il maligno” (1Gv, 2,14).
1. Vangelo della domenica – (Mc 10,2-16).
“L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
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Un consiglio per non bloccarsi: aprirli uno per uno e lasciarli terminare.
2. Videoriflessione di padre Giuseppe De Nardi, parroco di Tiberiade (dur. 5,33) – da Gloria.Tv.
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3. Filadelfia: Andrea Bocelli canta per Papa Francesco di nazarenolanciotti (dur. 5,08) – da Gloria.Tv.
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4. Ricognizione dei resti mortali di San Francesco d’Assisi di Abramo (dur. 4,35) – da Gloria.Tv.
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5. Gospel: “I’m not gonna worry” (“Non devo preoccuparmi”) cantato dalla Gaither Vocal Band – di bellanotizia (dur. 2,58) – da Gloria.TV.
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6. Icona Perpetuo Soccorso – The Face of the Blessed Mother – (dur. 6,51) – da YouTube.
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7. S. Alfonso: testimonianza sulla mortificazione.
- Nel presepe tutto dà pena: dà pena alla vista, perché non si vede che pietre rozze e oscure: dà pena all’udito perché altro non si sente che voci d’animali quadrupedi, dà pena all’odorato, per la puzza che vi è di letame, e dà pena al tatto, perché la culla non è altro che una piccola mangiatoia, e il letto non è composto che di sola paglia. (S. Alfonso in Novena del Santo Natale).
- Ogni congregato deve cercare la sua gloria e il suo onore nelle persecuzioni, nei disprezzi e nelle avversità. Chiunque dunque tende a questo fine è un Redentorista, chi non vi tende, convertisse pure il mondo, non lo è. (P. Passerat).
- Trovandosi a Napoli, dov’era conosciutissimo, S. Alfonso entrò una mattina in una Chiesa per celebrarvi la S. Messa. Aveva principiato a pararsi dei sacri arredi, e già aveva al collo l’ammitto, quando il sagrestano, che non lo conosceva, pose per caso gli occhi su lui. Allo aspetto di questo vecchio tutto rappezzato, con la barba incolta, lo prese per un vagabondo senza casa nè tetto. «Ma dite un pò», cominciò a gridare andando contro ad Alfonso, «chi vi ha dato il permesso di toccare quei parati? Andate a celebrare altrove». E strappandogli di dosso l’amitto, gli mostrò la porta. Senza dire il proprio nome, senza fare il minimo rimprovero a quel villanzone, Alfonso prese il suo cappello e mantello, e se ne andò a cercare in un’altra Chiesa un sagrestano meno rozzo.