Non più stranieri

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71. Non più stranieri.
Un tempo lontani, ora vicini nel sangue di Cristo.

Aiutaci, Signore, a ricordarci
che un tempo, nella nostra vita
eravamo senza te,
esclusi dalla cittadinanza di Israele
estranei alle alleanze della promessa,
senza speranza e senza Dio.
Ora però, in te, Cristo Gesù,
noi, un tempo lontani,
siamo vicini, nel sangue di Cristo.

Una volta eravamo separati
da inimicizie:
per la nazionalità, il colore,
le classi sociali,
ora però tu sei la pace nostra e
di due ci rendi uno,
avendo sciolto il muro dimezzo;
di divisione.
Di due, hai creato, in te stesso,
un solo uomo nuovo
facendo pace,
riconciliando i due, con Dio,
in un corpo solo, per la croce,
uccidendo in te stesso l’inimicizia.

Sei venuto a evangelizzare
pace a noi, i lontani
e pace ai vicini.
Ora noi tutti, per mezzo tuo,
abbiamo accesso, gli uni e gli altri,
nel solo Spirito, al Padre.
Non siamo più stranieri
o vagabondi
ma concittadini dei santi
e familiari di Dio, tuo Padre,
essendo stati edificati sul fondamento
degli apostoli e dei profeti.

Tu, Cristo Gesù, sei la pietra d’angolo.
In te l’intera costruzione, compatta,
cresce in tempio santo.
In esso anche noi siamo costruiti,
pietre vive sistemate insieme,
in luogo d’abitazione di Dio.

(Lettera agli Efesini, cap. 2,12-22)

Vivere «nel mondo senza speranza e senza Dio» precipitando contro un destino sconosciuto, in un mare oscuro e senza riferimenti nello spazio esteriore: è questa la sorte di tantissimi uomini e donne di oggi. Noi però, o Cristo, non siamo più stranieri o vagabondi, ma concittadini dei santi e familiari di Dio, tuo Padre.

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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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