Maggio 21 Povertà

21 maggio
Questa materia della povertà è la più esposta ad essere defraudata da una coscienza erronea. Molte volte il Religioso patisce su questo punto dubbi, inquietudini, rimorsi; e se col tempo riesce a farli tacere, sta poggiato su principii falsi e di dubbiosa bontà; delle volte si fonda su permessi strappati al Superiore a viva forza, e dopo averli ottenuti li interpreta con meravigliosa benignità, il che non è giusto nella bilancia di Dio. (P. Vittorio Lojodice, 1834-1916, in  Tomas Ramos, El R. P. Victor Loyodice cap. XV. Madrid 1921).

  • S. Alfonso era così geloso nel chiedere al Superiore locale il permesso per qualunque cosa gli bisognasse, che essendo andato a visitarlo negli ultimi anni di sua vita la nipote D. Teresa, prima di vestir l’abito di religioso nel monastero di S. Marcellino, ed avendo mostrato desiderio di avere per sua memoria un quadro della Vergine Santissima del Buon Consiglio, che vide appeso al muro della sua stanza, fu necessario che il P. Andrea Villani, Vicario Generale della Congregazione, glielo donasse egli stesso, perché Alfonso si protestò che avendo fatto voto di povertà non poteva disporre di nulla.

Da “Spigolature“, a cura di P. Pompeo Franciosa, 1987.

La povertà di S. Alfonso espressa in questo gruppo in terracotta (Palermo Uditore)

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