30ª settim. TO. – Lunedì – Santificati e inviati
Tutto, Signore, mi serva per guadagnarti ed essere trovato in te (Fil 3, 8 9).
• Fa’, o Signore, che io sia così forte nelle mie preghiere da aiutare i tuoi servi che con tanti sforzi e sudori si sono agguerriti di scienza e buona vita e ora si affaticano per difenderti.
Sorreggili con la tua mano, affinché si guardino da tutti i pericoli del mondo e attraversino questo mare burrascoso con le orecchie chiuse al canto delle sirene. Se presso di te, Dio mio, posso in ciò qualche cosa, ecco che anch’io combatto per la tua gloria, benché chiusa in solitudine.
Ti scongiuro, Signore, esaudiscimi. Da parte mia non cesserò mai di supplicarti, nonostante la mia grande miseria: si tratta della tua gloria e del bene della tua Chiesa, ed è qui che convergono tutti i miei desideri.
(cf S. Teresa di Gesù, Cammino 3, 2 . 5‑6)
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• Voglio diventare un prete santo, o Signore, altrimenti il mio zelo e le mie pene riusciranno a ben poco, le mie pecorelle mi sfuggiranno e in gran numero si perderanno. Le parole di un sacerdote santo colpiscono, commuovono, trafiggono le anime e le rinnovano in modo straordinario: escono dalla grazia, dalla preghiera e dalla penitenza; sono piene della tua forza, o mio Dio. Un saggio potrà forse abilmente imitarle, ma tu parli solo attraverso la bocca di un santo!
Fa’, o Signore, che non mi lasci spaventare dagli ostacoli e dai pericoli reali che incontro sul mio cammino: So che la tua grazia non s’arresta davanti a nulla e che non cede mai se le presto il mio concorso. Che io sappia credere che le difficoltà e gli ostacoli, sotto l’azione meravigliosa della tua grazia, si trasformano talvolta in aiuti e cooperano straordinariamente al bene.
Che devo ancora temere? La tua grazia è con me, tu stesso sei con me, in me. Sì, se tu entri in campo con me, che cosa potrò ancora chiamare ostacolo? La tribolazione? L’angustia? La nudità? Il pericolo?. La persecuzione? La spada? Ma tutte queste difficoltà le supererò grazie a te che mi ami. Sono sicuro che nessuna creatura al mondo ha il potere di allontanarmi dal cammino della santità.
(cf E. Poppe, Vita sacerdotale p 117‑8 .125‑6)
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da “Intimità divina”
Roma 1992