28ª settim. TO. – Sabato – Chi rimane in me porta frutto
Che io rimanga in te, Signore, e porti frutto per la tua gloria (Gv 15, 5).
• Poiché tu, o Signore, abiti nelle nostre anime, la tua preghiera è anche la nostra ed io vorrei parteciparvi senza posa, tenendo la mia anima, come un piccolo recipiente, sotto questa fontana di vita, per poterla poi comunicare alle anime lasciando traboccare le tue ondate d’infinita carità. “ Per loro santifico me stesso affinché essi pure siano santificati nella verità ».
O mio Maestro adorato, voglio farle del tutto mie queste tue parole. Sì, voglio santificarmi per le anime, e poiché siamo tutti membra di un solo corpo, nella misura in cui possederò la tua vita divina potrò comunicarla e diffonderla nel grande organismo della Chiesa.
(Elisabetta della Trinità, Lettere 186)
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• « Attirami! noi correremo all’odore dei tuoi profumi ». O Gesù, dunque non è nemmeno necessario dire: « Attirando me, attira le anime che amo! ». Questa semplice parola: « Attirami! » basta.
Signore, lo capisco, quando un’anima si è lasciata captare dall’odore inebriante dei tuoi profumi, non .saprebbe correre da sola, tutte le anime che ama sono trascinate a seguirla; ciò avviene senza costrizione, senza sforzo, è una conseguenza naturale della sua attrazione verso di te. A somiglianza di un torrente che si getta impetuoso nell’oceano, e travolge dietro di sé tutto ciò che trova sul suo passaggio, così, Gesù mio, l’anima che si sprofonda nell’oceano del tuo amore, attira con sé tutti i tesori che possiede…
Signore, lo sai: non ho altri tesori se non le anime che a te è piaciuto unire alla mia; questi tesori me li hai affidati tu…
« Attirami, Signore, noi correremo »… O Gesù, ti chiedo di attirarmi nel fuoco del tuo amore, di unirmi a te così strettamente che in me viva e agisca tu stesso. Sento che quanto più il fuoco dell’amore infiammerà il mio cuore, quanto più dirò: « Attirami », tanto più le anime che si avvicineranno a me… correranno anch’esse rapidamente all’effluvio dei tuoi profumi.
(S. Teresa di Gesù B., Scritto Autobiografico A 334‑5 .338)
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da “Intimità divina”
Roma 1992