Pregare sempre 137_14

PreghieraContinua4bis4 Sett. di Pasqua – sabato 17/5/14 – Preghiere per le feste mariane = Natività di Maria (8 sett.)
O Maria, per il mondo intero la tua natività fu speranza e aurora di salvezza.

• Quanto nobile, grande, gloriosa fu la tua nascita, . o beata Maria!… Quale cumulo di grazie effonde sul tuo capo in questo giorno Dio Padre!… Vedo il Verbo eterno accorrere egli stesso a consacrare il suo tabernacolo e arricchirlo di tesori celesti con una generosità senza limiti, perché egli vuole, o beata fanciulla, alba della nostra redenzione, vuole che tu nasca degna di lui e senta l’immenso dono di avere un Figlio che mentre ti è figlio è insieme l’autore della tua nascita. Quale mente non si sente smarrita alla visione di simili prodigi? Quale, non dico parola, ma anche solo pensiero potrà alzarsi tanto alto da eguagliare l’onore, la maestà di Madre di Dio?…
Dunque, la notte è passata e si avvicina il giorno,… questo giorno beato, glorioso, da tanti secoli promesso alla povera natura umana!… Già comincia a brillare il giorno di Gesù e noi già ne gustiamo la luce benefica;… già scintilla la sua luce in te, o Maria che nasci, poiché anche in te è l’esenzione dal peccato, la pienezza della grazia. Tu sei sorgente ricca senza misura di carità per i peccatori, cioè per tutti gli uomini, perché tutti siamo peccatori.
(J. B. Bossuet, Nascita della Vergine 2, 1; 3, esord., in La Madonna p 150 .164).

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• O Maria, tu sei la creatura che ha conosciuto il dono di Dio e non ne ha perduto neppure una goccia; tu sei tanto pura e luminosa da sembrare la luce stessa. « Speculum iustitiae »: la tua vita fu così semplice e perduta in Dio che è quasi impossibile parlarne. « Virgo fidelis »: sei la Vergine fedele, « colei che custodiva tutte le cose nel suo cuore ». Ti mantenevi così piccola e raccolta alla presenza di Dio, nel segreto del tempio, che attiravi su di te le compiacenze della Trinità santa. « Poiché il Signore si è degnato di rivolgere lo sguardo alla pochezza della sua serva, tutte le generazioni mi chiameranno beata! ».
Il padre, chinandosi su di te, creatura così bella, così ignara della tua bellezza, ha voluto che tu fossi nel tempo la Madre di colui di cui egli è il Padre nell’eternità. Allora intervenne lo Spirito d’amore che presiede a tutte le operazioni di Dio e tu, o Vergine, dicesti il tuo fiat: « Ecco l’ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua parola». Si compì allora il più grande dei misteri e, per la discesa del Verbo, tu, o Maria, fosti per sempre la preda di Dio.
(Elisabetta della Trinità, 1 Ritiro 10, 1).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

O santa e celeste Bambina, tu che sei siete la madre destinata del mio Redentore e la gran mediatrice dei miseri peccatori, abbi pietà di me. Ecco ai tuoi piedi un ingrato che a te ricorre e ti domanda pietà. Per le mie ingratitudini io meriterei di essere abbandonato da Dio e da te; ma sento dire che tu non ricusi d'aiutare chi con confidenza a te si raccomanda. Dunque, o creatura la più eccelsa del mondo, giacché sopra di te non v'è che Dio, e innanzi a te sono piccoli i più grandi del cielo, o Santa dei santi, o Maria abisso di grazia e piena di grazia, soccorri un miserabile che l'ha perduta per sua colpa (S. Alfonso).
O santa e celeste Bambina, tu che sei la madre destinata del mio Redentore e la gran mediatrice dei miseri peccatori, abbi pietà di me. Ecco ai tuoi piedi un ingrato che a te ricorre e ti domanda pietà. Per le mie ingratitudini io meriterei di essere abbandonato da Dio e da te; ma sento dire che tu non ricusi d’aiutare chi con confidenza a te si raccomanda. Dunque, o creatura la più eccelsa del mondo, giacché sopra di te non v’è che Dio, e innanzi a te sono piccoli i più grandi del cielo, o Santa dei santi, o Maria abisso di grazia e piena di grazia, soccorri un miserabile che l’ha perduta per sua colpa (S. Alfonso).