Venerabile P. Vito Michele Di Netta (1787-1849). – Italia.
Venerabile P. Vito Michele Di Netta (1787-1849)
Sortì i suoi natali in Vallata, provincia di Avellino, il 26 febbraio 1787, l’ anno in cui volò al cielo S. Alfonso, e nello stesso giorno fu lavato colle acque battesimali.
Tra gli esercizi di obbedienza e di pietà conservò la stola d’ innocenza nella casa paterna; e nel Seminario di S. Angelo dei Lombardi fu modello di studio e di virtù ai suoi compagni.
Il 1° aprile 1805 entrò nella Congregazione del SS. Redentore; e scacciatone dalla Rivoluzione, restò saldo nella sua vocazione, rinnovando poi, al 25 aprile, in Deliceto la sua professione, che aveva già fatta in S. Angelo a Cupolo.
Ordinato Sacerdote il 30 Marzo 1811, fu Maestro dei Novizi, più volte Rettore della casa di Tropea, e sempre Missionario, tanto da meritare il titolo di «Apostolo della Calabria». Non vi è, si può dire, colà una città, un castello, un villaggio che non sia stato evangelizzato da lui. Tutti lo chiamarono Santo in vita e molto più dopo la sua morte, che avvenne il 3 dicembre 1849 in Tropea, dove nella nostra Chiesa del Gesù riposa il suo corpo, venerato per fama di miracoli. Fu dichiarato «Venerabile» da S. S. Pio X il giorno 22 giugno 1910. (P. Di Coste Antonio).
Il P. Berthe ha lasciato scritto quanto appresso:
«Il P. Vito Di Netta, proclamato qual Santo da ogni ceto di persone per la sua carità, ed apostolico zelo, per lo spirito di mortificazione ed austerità, onde affliggeva il suo corpo, per la sua singolare povertà, ubbidienza, umiltà, ed esattezza la più minuta nella Regolare osservanza, pel complesso insomma di tutte le virtù, e per la tenera devozione al SS.mo Sacramento ed a Maria Vergine, finì di vivere nel Collegio di Tropea, ove era Rettore, il 1849 il 3 dicembre, con tutti i conforti della Religione, avendo di età anni 62 e mesi 4, e di Congregazione 47. Preziosa fu la di lui morte, che si preconizzò corrispondente alla sua santa vita». (Berthe, 1225).
Il P. Alessandro Basile, che fu poi Vescovo di Cassano Jonio, gli fece con le sue mani il Ritratto, che si trova a Pagani, e vi scrisse queste parole:
«R.P.D. Vitus Michael De Netta ortus Vallatae in Hirpinis, adolescens dato C. SS. R. nomine omnigena praecelluit virtute maxime modestia, animi mansuetudine, corporis castigatione, paupertate aeque ac vel minutarum Sodalitii legum custodia in ipso tirocinio admiratus ardens in Deum amor et fidentior in Dei Matrem.
Religio in eo adolevit aetate animabus Christo lucrifaciendis divina semper efferbuit charitate, nulli parcens labori, aerumnos omnes sustinens inassecca quaeque et praerumpta permeans, Latae Calabriae Apostolus adeo cooptatus ad suffulciendam fidem tunc temporum colluvit prope collaben tem corpore attritus spiritu alacrior ad munus divinitus demandatum dum incumbit obnixius et hanc Domum VI moderabatur dirocorreptus hidrope ilacrimatus.
Obiit Tropen, III Non. Dec. certa spequam primum inter coelites adscriptus, A.D. MDCCCXLIX, aetatis suae 62, m. 9; Congregationis 47».
Nel 1828 fu uno dei Questuanti in Calabria per la Canonizzazione di S. Alfonso.
Nel 1830 fu fatto Rettore a Tropea.
Nel 1836 fu destinato Maestro dei Novizi.
Nel 1845 fu destinato dal Provinciale nello Stato Pontificio [ma non vi arrivò, forse per opposizione degli austriaci].
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Profilo tratto da
Biografie manoscritte del P. S. Schiavone
– vol.1 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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