Lombardi Luigi redentorista

P. Luigi Lombardi (1769-1835). – Italia.

P. Luigi Lombardi (1769-1835)
Consultore Generale

Nacque a Cimitile nel 1769. Professò l’ 8 maggio 1791. Morì a Somma nel 1835, di anni 66, il dì 7 settembre. Si chiamava P. Lombardi senior per distinguerlo da suo fratello P. Gennaro Lombardi, detto junior, nato nel 1803 e morto a Caserta nel 1874.

P. Luigi Lombardi, Consultore Generale il 25 giugno 1832 ed Ammonitore, visse sempre forte in mezzo alle avversità, tranquillo nella sua lunga e tediosa malsania, uniformato ai divini voleri, amantissimo della povertà, umile, ubbidiente agli ordini di chi il reggea, affettuoso verso la Madre di Dio, indefesso e laborioso assai nella vigna del Signore, e rigido osservatore delle nostre Regole.

La sua morte fu quella del Giusto, con tutti i conforti della Religione.

Il P. Antonio Di Coste riferisce che il Venerabile P. Ribera quando da studente passò da Materdomini a Pagani, provò gioia grande specialmente perché ivi trovò in qualità di Prefetto nello spirito il P. Lombardi senior, il quale era amante appassionatissimo del Sacramento, ed insigne Direttore delle anime.  (Vita p. 87.)

P. Costantino Maria Petrone riferisce quanto segue nell’ aureo libro «Intorno alla Messa», stampato in Napoli nel 1925. pag. 25.

«Mi è grato narrare…… un fatto domestico, raccontatomi dai miei educatori quando ero giovanetto: e tornando alla memoria mi riempie sempre l’ animo di amore pel mio Istituto. – Il nostro P. Lombardi, residente a Catanzaro, non so come, fu preso dai pirati, che lo menarono schiavo in Algeria. (il 13 luglio 1815 partì da Catanzaro. Fu predato dai Turchi il 23 agosto 1815.)
– La durissima sua condizione lì è inutile descriverla: non vi è chi ignori come erano trattati o bistrattati i cristiani, massime se preti, dai crudeli seguaci di Maometto. Ha le sembianze di quello che si legge nella vita di S. Vincenzo de Paoli, che pur così capitò nelle mani di quei tristi. Poveretto! Fu nelle umiliazioni, nelle fatiche, nella fame tra percosse acerbe e sanguinanti.
Intanto il P. Pietro Paolo Blasucci, Superiore Generale, a quel tempo, della Congregazione del SS. Redentore, non se ne stette: mosse tutti i mezzi, tentò tutte le vie per la liberazione di quel suo diletto figliuolo. Però nella preghiera era la principale sua fiducia: pregava e faceva pregare. Quand’ecco una mattina, mentre diceva Messa, arrivato a quel momento, in cui il Sacerdote,
dopo consacrato tiene l’Ostia Sacra fra le dite delle due mani, con fiducia più che filiale – ben poteva farlo, era un santo il Padre Blasucci: altra volta, prigioniero per pretesti, o meglio sospetti politici, ottenne dalla Madonna soavissima vivanda a ristoro della sua fame – orbene con grande fiducia  ripeteva: “Signore, io ti do il Tuo Figlio, ma tu dammi il mio”. – Finché rasserenato, come certo di evento favorevole, si cessò da quella preghiera, e continuò placidamente il Santo Sacrifizio.
Che avvenne ?
Proprio in quel tempo; un alto funzionario del Governo inglese, colla sua consorte, visitava in Algeri, per curiosità, le torme dei poveri schiavi. La Signora guardando commossa quegli infelici, ad un tratto rimase quasi senza colore allibita. Le parve vedere una persona nota: le sembianze del suo Confessore. Si appressò, constatò, chiese: era desso il Padre Lombardi, a cui giovanetta soleva confessarsi. Pianse per commiserazione, né si quietò finché suo marito non ebbe ottenutala libertà del povero schiavo. (il 13 novembre 1815, e andò a Scifelli).
Non descrivo la festa che fece la Signora, né quella dei Nostri per siffatta grazia; solo voglio che si noti la miracolosa coincidenza tra le preghiere del P. Blasucci e la liberazione del Padre Lombardi, e come è gradita al Signore l’umile e riverente confidenza dei suoi Ministri nel Sacrificio».

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Profilo tratto da
Biografie manoscritte del P. S. Schiavone
– vol.1 Pagani, Archivio Provinciale Redentorista.
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Il redentorista P. Luigi Lombardi, nativo di Cimitile presso Nola, fu rapito da pirati saraceni sul litorale di Catanzaro (Calabria) il 23 agosto 1815 e portato al mercato degli schiavi in il 23 agosto 1815. Vivissime furono le pregiere del Rettore Maggiore P. Blassucci per la sua liberazione: “Signore, io ti do il tuo Figlio, ma tu dammi il mio”… La liberazione arrivò prodigiosamente attraverso l’intervento di una signora, che era stata sua penitente.
Il redentorista P. Luigi Lombardi, nativo di Cimitile presso Nola, fu rapito da pirati saraceni sul litorale di Catanzaro (Calabria) il 23 agosto 1815 e portato al mercato degli schiavi in Algeri. Vivissime furono le preghiere del Rettore Maggiore P. Blasucci per la sua liberazione: “Signore, io ti do il tuo Figlio, ma tu dammi il mio”… La liberazione arrivò prodigiosamente attraverso l’intervento di una signora, che era stata sua penitente.

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