Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 11 dicembre
Questo giorno vissuto con spirito redentorista
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1. Dalle Costituzioni e statuti
1. Statuti Generali – I beni temporali della Congregazione –
Art. 1: Disposizione dei beni della Congregazione.- II. In particolare
Secondo le norme degli Statuti (Vice-)Provinciali, il Governo o l’assemblea comunitaria deve esaminare il bilancio preventivo e consuntivo della comunità e decidere in merito. (Stat. Gen. 197).
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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: Amore alla Croce.
- So bene che gli uomini volentieri si uniformano al volere di Dio nelle cose prospere, ma poi non vogliono uniformarsi nelle avverse. Ma ciò è una grande pazzia, perché così noi veniamo a soffrire il male doppiamente e senza merito, mentre che (o vogliamo o non vogliamo) la volontà di Dio s’ha da adempiere. (S. Alfonso).
- Testimonianza = Ven. Domenico Blasucci. – Leggi tutto.
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3. Redentoristi nel Mondo
Redentoristi d’Italia – Roma
La missione popolare di Collodi
di p. Vincenzo La Mendola
Dal 12 al 27 ottobre 2013 si è svolta la missione popolare, predicata dai Redentoristi della Provincia Romana, nella parrocchia di San Bartolomeo a Collodi, comune di Pescia, Provincia di Pistoia e diocesi di Lucca. Il parroco don Giovanni Checchi, già nostro confratello, ha accolto i missionari, sabato pomeriggio, 12 ottobre, nella parte alta del suggestivo paesetto, abbarbicato su un costone roccioso, con un duecentesco castello che domina dall’alto. L’arrivo dei missionari è stato salutato da tutta la comunità con entusiasmo.
In paese la frequenza periodica delle missioni popolari predicate da altri religiosi ha creato quasi una tradizione, lo testimoniano le croci e le lapidi che sono state apposte nel passato: l’ultima missione è stata predicata nel 2002 dai Passionisti. I redentoristi arrivano “in squadra” a Collodi per la prima volta, anche se padre Caboni, in passato, ha predicato giornate mariane e altre feste nella Parrocchia.
Per l’inizio della Missione, in via del tutto eccezionale, si è portato in processione il Crocifisso seicentesco, molto venerato nella Chiesa parrocchiale antica, ubicata nella parte più alta del paese: una solenne processione ha sfilato per le viuzze del centro storico, fino a raggiungere la nuova chiesa parrocchiale, sita nella parte bassa del paese. Qui l’arcivescovo di Lucca, monsignor Italo Castellani, ex alunno dello studentato redentorista di Cortona, ha presieduto la solenne concelebrazione con l’apertura della Missione e il mandato ai missionari: p. Antonio Caboni, superiore della missione, p. Antonio Cirulli, p. Salam Salim, p. Luciano Maloszek; ha animato la celebrazione il coro polifonico Valle dei Fiori di Pescia; hanno concelebrato alcuni parroci delle parrocchie vicine. La Chiesa gremita di fedeli è stata il segno della calda accoglienza ai missionari. La missione è stata preparata dal parroco e dai suoi collaboratori con la supervisione di p. Caboni.
La domenica 13 ottobre il primo appuntamento è stato la visita e la preghiera al cimitero, guidata da p. Salam; abbiamo pure garantito la celebrazione delle sante messe e la disponibilità alle confessioni anche alla vicina parrocchia di Veneri, affidata alla responsabilità di don Giovanni Checchi. La missione è stata annunciata e propagandata con un apposito manifesto.
La prima settimana di missione ha visto impegnati i missionari nella visita alle famiglie; il territorio parrocchiale è stato suddiviso in quattro settori, e laici impegnati hanno introdotto i missionari nel territorio loro assegnato. Molte persone hanno accolto con gioia la visita, altre con meraviglia, altre hanno rifiutato anche un dialogo o un saluto. Nella zona si risente ancora di un certo anticlericalismo comunista, molto diffuso nel passato.
La giornata della missione si apriva con la preghiera delle lodi e un pensiero di meditazione, guidato da p. Cirulli nella prima settimana; e nella seconda da p. Caboni.
La celebrazione eucaristica con la predica alle ore 18 per la prima settimana è stata guidata da p. Luciano, che accanto alla meditazione della Parola del giorno ha proposto alla comunità i temi della missione redentorista.
Alle 21,00 una catechesi aperta a tutti in chiesa concludeva la giornata, questa per la prima settimana è stata guidata da p. Salam, sul tema della fede, affrontato dal punto di vista biblico.
Domenica 20 ottobre alle ore 11, p. Caboni ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica domenicale con la festa della famiglia: hanno partecipato numerose coppie che durante la celebrazione hanno rinnovato le promesse matrimoniali.
La seconda settimana è iniziata con un cambio di guardia: p. Cirulli ha fatto ritorno a Roma, e p. Vincenzo La Mendola è arrivato in aiuto ai confratelli. Durante questa seconda settimana alle ore 17, i ragazzi delle scuole medie ed elementari con i loro genitori si sono ritrovati nella chiesa di San Martino per un incontro di preghiera e catechesi con p. Caboni.
Alla celebrazione eucaristica delle ore 18, p. Salam ha tenuto le omelie, e alle ore 21 p. Vincenzo la catechesi per gli adulti che a richiesta degli stessi intervenuti si è prolungata anche il giovedì sui temi della missione redentorista: la vita eterna e i novissimi, il peccato, la riconciliazione e la misericordia di Dio, la carità, proposti con la meditazione di alcune parabole del Vangelo di Luca. Gli intervenuti, sempre più numerosi sono intervenuti con riflessioni, domande e testimonianze personali; la catechesi in chiesa ha sostituito i centri di ascolto.
La giornata eucaristica ha abbracciato tutto il giovedì con la celebrazione eucaristica del mattino presieduta da p. Luciano che ha tenuto una meditazione eucaristica, l’esposizione e l’adorazione continuata dei fedeli per tutto il corso della giornata. Nel pomeriggio p. Caboni ha guidato l’adorazione comunitaria con la presentazione e l’uso delle Visite di S. Alfonso. Alla sera, lo stesso padre ha presieduto la celebrazione vespertina e p. Vincenzo ha tenuto l’omelia alla comunità sul tema: “l’Eucaristia fonte di comunione e di unità”.
Il venerdì è stato dedicato alla preghiera per gli ammalati e l’amministrazione comunitaria del sacramento dell’unzione degli infermi presieduto da p. Caboni.
Alle ore 21, p. Vincenzo ha presieduto la Via Crucis per le strade antiche del paese: un momento di preghiera partecipato da circa quaranta persone, ma intenso e sentito per le meditazioni proposte a turno da tutti i missionari e per la suggestività della ripida salita che ci ha condotti fino alla vecchia chiesa parrocchiale dove abbiamo concluso la preghiera con la benedizione e il bacio della croce.
Il sabato lo abbiamo dedicato alla venerazione mariana. Nel pomeriggio la consacrazione dei bambini alla Madonna e in serata la celebrazione vespertina con una meditazione mariana tenuta da p. Salam, mentre p. Vincenzo ha celebrato a Veneri. Sabato a cena abbiamo avuto la gioia di condividere la mensa con mons. Italo Castellani, che in un clima di fraternità e semplicità ci ha regalato momenti di confronto e di distensione.
La domenica 27 alle ore 11, i missionari hanno salutato la comunità. La celebrazione presieduta da p. Caboni è terminata con l’inaugurazione di una lapide commemorativa in ricordo della missione, sul lato destro della facciata della chiesa. Durante i giorni della missione è stata riservata una particolare attenzione agli ammalati visitati con puntualità da p. Luciano, e, tutti i giorni, sia al mattino quanto nel pomeriggio, tutti i padri si sono offerti a turno per accogliere in chiesa i fedeli per la confessione il dialogo e la direzione spirituale: numerose persone hanno chiesto un incontro personale col missionario.
Abbiamo anche proposto la conoscenza di alcune opere di S. Alfonso, accolte con entusiasmo da molte persone che ne hanno richieste numerose copie anche per i loro amici e familiari. Accanto all’altare, vicino al Crocifisso venerato dai collodesi, è stata esposta per tutto il tempo della missione, l’icona della Madonna del Perpetuo Soccorso.
La comunità di Collodi ci ha accolto con grande senso di ospitalità, approntando un piccolo “convento” nei locali del castello, creando un ambiente familiare nel quale abbiamo vissuto indisturbati i momenti di riposo. I pasti ci sono stai preparati nei locali della canonica da un gruppo di tre signore volontarie (Tintori Luciana, Luccarini Manuela e Bonaldi Stefania) che ci hanno fatto gustare le specialità della cucina lucchese. In piccoli ritagli di tempo abbiamo avuto anche la fortuna di visitare velocemente Lucca, Pisa e Pescia, e di godere delle bellezze artistiche di queste città.
Se volessimo fare un bilancio di questa missione possiamo dire che è stato un momento forte per la comunità parrocchiale; il nucleo di persone più attive in parrocchia ha partecipato con interesse e assiduità ai momenti della missione; altre persone meno vicine, incuriosite dalla novità hanno partecipato a qualche momento e si sono avvicinati alla vita sacramentale e alla preghiera. Pochi “lontani” si sono lasciati coinvolgere nella Missione, quasi assenti sono stati i giovani, per i quali non ci sono realtà ecclesiali che permettano loro di fare un cammino di fede.
Come ricordo della Missione il parroco ha voluto distribuire a tutte le famiglie una immagine grande della Madonna del Perpetuo Soccorso, con scritti nel retro i ricordi tradizionali della missione redentorista: Vita breve morte certa, del morire l’ora è incerta. Un anima sola si ha se si perde che sarà? Presto finirà questa vita che hai l’eternità non finirà mai. Morte Giudizio, inferno, paradiso. A questi ricordi ne ha aggiunti altri: Vivi unito alla Chiesa. Alimenta nell’anima la vita della Grazia con i sacramenti. Cresci nella fede con la preghiera.
Alla missione aveva chiesto di partecipare anche don Luigi Ulano, parroco di san Giorgio La Molara, il quale all’ultimo momento per impegni sopravvenuti ha dovuto rinunciare a questa esperienza.
Dal Bollettino della Provincia Romana, novembre 2013, pp.7-9.
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4. Un Canto di tradizione redentorista
O fedeli, se figli voi siete
Alla Vergine Addolorata – Mp3 al piano: Reyco Emura
O fedeli, se figli voi siete
della Madre più tenera e pia,
se vi piace esser cari a Maria,
contemplate il suo fiero martir.
Deh! a mirarla sul monte venite,
là vedrete la scena più atroce:
d’un figliolo che muor sulla croce,
d’una madre che il vede morir.
A quel duro patibol di morte
sta vicina la madre dolente,
mentre il Figlio da chiodi pendente
agonizza in un mar di dolor.
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5. Una immagine al giorno.