Redentoristi Mondo Roma_Merulana 2013

Redentoristi di Roma-Merulana
2013 – Pregare con Sant’Alfonso.

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Redentoristi di Roma-Merulana
Pregare con Sant’Alfonso
di P. Serafino Fiore

Una lettrice di “In cammino con San Gerardo:

– Caro padre, mi rivolgo a lei in quanto Redentorista. – Una mia amica mi ha regalato il libretto delle Visite al Santissimo Sacramento, scritto da sant’Alfonso. La cosa mi ha fatto molto piacere, e ho cominciato a usare queste pagine. Non le nascondo però qualche titubanza, direi persino un leggero disagio. Spesso il santo si rivolge a Gesù chiamandolo “prigioniero del tabernacolo”, “amabilissimo, dolcissimo, dilettissimo, vita, speranza, tesoro, unico amore dell’anima mia”, “ ti chiedo la grazia di non avere altro pensiero che di piacere a te”.
Poiché ho un passato da catechista, e sono stata abituata ad un linguaggio più ispirato alla liturgia, mi chiedo come fare tesoro delle parole di sant’Alfonso per la mia vita spirituale. (Marisa Torre del Greco NA)

Risponde P. Fiore:

– Cara Marisa, non nego che un linguaggio come quello di sant’Alfonso possa risultare desueto e suscitare persino fastidio: la colpa però non è del nostro santo, ma di noi che spesso viviamo una fede asettica, fatta di molto cervello e di poco cuore. Una fede che dimentica soprattutto il dato del Nuovo Testamento, dove Gesù pretende di essere al centro dei nostri pensieri e interlocutore d’amore.
“Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9) è il comando di Gesù che ne riassume mille altri. E dialogare con Gesù con le parole della tenerezza e della passione non ha niente di superato, perché l’amore non diventa mai vecchio.
Oltretutto, alla luce di una pur più solida teologia, dialogare con Gesù in questo modo non fa altro che esercitare la spiritualità del Figlio: amati dal Padre con Gesù nostro fratello e resi vivi nello Spirito.
Quanto al prigioniero del tabernacolo, è vero: il post Concilio ci ha aiutati a rimettere la celebrazione eucaristica al centro e non la devozione, ma nondimeno se crediamo nella presenza reale di Cristo nel pane consacrato, dobbiamo tirarne le conseguenze ed esprimere a Gesù tutto il nostro amore.
Di geniale sant’Alfonso ha avuto questo: mettere sulla bocca dei credenti parole semplici e tenere che ancora oggi aiutano a vivere la fede nell’ottica dell’amore. Negli ultimi due secoli e mezzo quelle parole hanno sostenuto la pietà del popolo cristiano.
Le auguro solo una cosa: provi a superare qualche resistenza, insista a pregare con quelle parole. Vedrà che la sua fede volerà.

 (da In cammino con San Gerardo, giugno 2013, p.7.).

“Pregare con S. Alfonso”. Ancora oggi tante persone trovano nelle opere e nelle preghiere del Santo Fondatore dei Redentoristi le parole adatte per esprimere la loro fede e il loro amore a Dio, a Cristo e anche alla Vergine Maria. Le “Visite al SS. Sacramento e a Maria Santissima” risultano straordinariamente ancora attuali.