Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 11 agosto
Questo giorno vissuto con spirito redentorista
_______________
1. Dalle Costituzioni e statuti
1. Statuti Generali – La formazione della comunità apostolica
– Art. 4: La prima formazione alla vita apostolica.
La professione perpetua sarà preceduta da una certa preparazione, in forma di noviziato, per la durata di almeno un mese. (Stat Gen. 75).
______________
2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: L’umiltà.
- Pensiero = Che mi servirà la vita se in essa non camminerò con umiltà? E che servirà la Congregazione se in essa non starò con la faccia sotto i piedi di tutti? tanto sarò ben veduto da Gesù Cristo, quanto mi mortificherò circa il vizio della superbia. (Ven. Domenico Blasucci).
- Testimonianza = P. Antonio Losito – S. Alfonso. – Leggi tutto.
______________
3. Redentoristi nel Mondo
Redentoristi e Giovani d’Europa
2013 – Riflessioni e domande sui cinque sensi umani.
Nel cammino di preparazione al X Meeting in San Sperate (CA), Italia, i giovani d’Europa sono stati guidati dai Redentoristi con alcune catechesi mirate a riscoprire le potenzialità dei cinque sensi: la vista, l’udito, il tatto, il gusto, l’odorato.
Nella catechesi sul senso della vista, si trova questa bella testimonianza.
Il crocifisso come lo vedeva S. Alfonso
Lo sguardo particolare della fede
S. Alfonso Maria de Liguori è stato un uomo veramente straordinario che ha saputo certamente raccontare in modi differenti la sua esperienza di Dio. Lo conosciamo come fondatore. Come musicista. Come moralista e scrittore di opere ascetiche e spirituali.
È, però, poco conosciuto come poeta e pittore. Alle immagini, egli, riconosce una funzione particolare: il loro valore evocativo; la loro capacità di comunicare la fede a tutti i fedeli. Anche a chi non è in grado di leggere e di studiare un libro.
L’obiettivo che Alfonso si prefigge, attraverso le immagini sacre è condurre le persone a emozionarsi, a commuoversi, ad amare Dio.
Nella sua personale produzione pittorica l’immagine di Gesù sofferente è molto cara al suo cuore. La tela del Crocifisso è stata dipinta dal Santo negli anni della sua giovinezza (1719).
Il Crocifisso, in tale drammatica rappresentazione, tocca certamente il cuore e la mente di chi si ferma a contemplarlo. La sua morte cruenta, dono consapevole d’amore, è prefigurazione della sua imminente Resurrezione.
Quasi ad accompagnare la meditazione di chi si trova a contemplare tale opera Alfonso dichiara: “Anima mia, alza gli occhi e guarda quell’uomo crocifisso. Guarda l’Agnello divino già sacrificato su quell’altare di pena. Pensa che egli è il Figlio diletto dell’Eterno Padre e pensa che è morto per l’amore che ci ha portato. Vedi come tiene le braccia: sono stese per abbracciarti; il capo chino per darti il bacio di pace; il costato aperto per riceverti nel suo cuore. Che dici? Merita di essere amato un Dio così amoroso?
Dinanzi a “Gesù morto in croce” sant’Alfonso invita il cristiano ad alzare gli occhi e guardare: La fede t’insegna ch’egli è il tuo Creatore, il tuo Salvatore, la tua vita, il tuo liberatore, è quegli che ti ama più di ogni altro, è quegli che solo può renderti felice.
La contemplazione del Crocifisso è fonte di amore: chi tiene avanti Gesù Crocifisso non può fare a meno di amarlo. Il vero amore perciò nasce nel cuore dell’uomo. Nella Pratica di Amar Gesù Cristo il Santo, parlando di Gesù Cristo afferma: potendo egli redimerci senza patire, volle scegliere la morte e la morte di croce per dimostrarci quanto amore ha per noi. L’amore a noi dimostrato obbliga e quasi ci costringe ad amarlo…
Alcune domande per la riflessione personale e in gruppo hanno interpellato i giovani a dare la propria risposta:
- Quando guardo il mondo che mi circonda cosa vedo? Vorrei vedere altro?
- Riesco a vedere con gli occhi degli altri?
- Sono capace di vedere con il cuore, la mente e l’anima?
- Vedo Dio nella mia vita?
- Come vede Dio? Per vedere come vede Dio di cosa ho bisogno?
________________
4. Un canto di S. Alfonso
Viene un Dio tutto pietà
Viene un Dio tutto pietà
a chiamarti in questi giorni;
ma se presto a Dio non torni,
Dio non più ti chiamerà
Il mio Dio mi manda qui,
di pietà messaggio io sono;
ma chi sa se di perdono
sia per te l’ultimo dì?
Ama un Dio che tanto t’ama,
anzi ch’è lo stesso Amore;
ti va appresso, ognor ti chiama,
e ti dice: torna figlio, torna al padre,
torn’agnello al tuo Pastore”.
– Canta P. Fruibert e il Coro Alfonsiano
[audio:/alfonso/16CantataLeone/05.IlMioDio18.mp3]
Apri la grande pagina delle Canzoncine di S. Alfonso
5. Una immagine al giorno.