9. L’ORA DELLA MORTE
Se non morirai all’improvviso, nell’ora della morte ti troverai steso su di un letto, assistito dal sacerdote che ti suggerirà delle preghiere, con accanto i parenti che ti piangeranno, tra un Crocifisso e una candela accesa, già vicino a passare all’eternità.
Ti sentirai la testa pesante, gli occhi oscurati, la lingua secca, la gola chiusa, il petto aggravato, il sangue freddo, la carne consumata, il cuore trafitto. Lascerai ogni cosa e, povero e nudo, sarai portato a marcire in una fossa. Qui i vermi e i sorci roderanno le tue carni, e di te resteranno solo poche ossa spolpate, un po’ di polvere puzzolente e niente più. Apri una fossa e guarda a che cosa è ridotto quel riccone, quell’avaro, quella donna vanitosa! Così finisce la vita.
Nell’ora della morte il demonio, per farti disperare, ti metterà davanti tutti i peccati commessi fin da quando eri fanciullo. Al presente il demonio, per indurti a peccare, copre e scusa la colpa; ti dice che non c’è nulla di male in quella vanità, in quel piacere, in quella confidenza, in quel rancore, che non c’è intenzione cattiva in quella conversazione. Ma in punto di morte egli ti mostrerà la gravità del tuo peccato e, alla luce dell’eternità alla quale starai per passare, capirai quanto fu male aver offeso un Dio infinito.
Presto, rimedia a tempo, ora che puoi, perché allora non ci sarà più tempo. (da Massime Eterne, IV, 2)
Gesù mio, ricordati che io sono una delle tue pecore, per le quali hai sparso il tuo sangue. “Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo sangue prezioso”. Perciò dammi luce, dammi la forza di fare ciò che vorrei aver fatto in punto di morte. (da Via della Salute).