5 Sett. di Pasqua – Martedì – La fede di Maria
Beata te, o Maria, perché hai creduto che si sarebbero compiute in te le cose dette dal Signore (Lc 1,45).
• O Vergine eccellentissima… tu sei beata perché credesti, come disse la tua cugina Elisabetta; sei beata perché traesti e rinchiudesti nel tuo grembo il Salvatore; e molto più beata perché udisti la sua parola e l’osservasti; sei altresì beata perché a meraviglia sapesti unire in te quelle otto beatitudini che il tuo Figliolo predicò sul monte.
Tu fosti povera di spirito, ed è tuo il regno dei cieli; fosti mansueta, e possiedi la terra dei vivi; cominciasti presto a piangere i mali del mondo, e così sei consolata; avesti fame e sete della giustizia, ed ora sei satolla; fosti misericordiosa, e conseguisti misericordia; fosti pacifica, e così per eccellenza sei figliola di Dio; fosti pura di cuore, e ora contempli chiaramente Iddio: patisti persecuzione per la giustizia, e ora è tuo il regno dei cieli come regina suprema di tutti i suoi abitatori.
O Regina, mi rallegro che sei beata per tanti titoli. Oh, se tutte le nazioni del mondo si convertissero al tuo Figliolo, e ti chiamassero con gran fede beata, affinché per mezzo tuo arrivassero tutte ad essere beate, imitando in terra la tua vita per godere di poi della tua gloria in cielo!
(L. Da Ponte, Meditazioni 11, 12, 3)
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• O Maria, credendo alle parole dell’Angelo che ti assicurava che restando vergine saresti divenuta madre del Signore, recasti al mondo la salute. La tua fede aprì agli uomini il paradiso…
O Vergine, tu avesti più fede di tutti gli uomini e di tutti gli angeli.
Vedevi il tuo Figlio nella stalla di Betlemme, e lo credevi il creatore del mondo. Lo vedevi fuggire da Erode, e non lasciavi di credere che era il Re dei re. Lo vedesti nascere, e lo hai creduto eterno. Lo vedesti povero, bisognoso di cibo, e lo credesti Signore dell’universo; posto sul fieno, e lo credesti onnipotente. Hai visto che non parlava e hai creduto che era la Sapienza infinita. Lo sentivi piangere e credevi esser egli il gaudio del paradiso. Lo vedesti nella morte vilipeso e crocifisso, ma benché negli altri vacillasse la fede, tu fosti sempre ferma nel credere che egli era Dio…
Vergine santa, per il merito della tua grande fede impetrami la grazia di una fede viva: « Signora, accresci in noi la fede! »
(S. Alfonso, Le glorie di Maria 11, 3, 4, p 892‑7).
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da “Intimità divina”
Roma 1992