Vita redentorista 115

Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 25 aprile

Questo giorno vissuto con spirito redentorista

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1. Dalle Costituzioni e statuti
I. Il Superiore Generale e il suo Vicario

  • a) Il Superiore Generale, a norma del diritto comune e proprio della Congregazione, ha autorità su tutte le Province, Vice-Province, Regioni, comunità e membri dell’Istituto.
  • b) Il Superiore Generale, come primo animatore e coordinatore dell’Istituto, deve conoscere sempre meglio lo spirito e i bisogni della Chiesa, specialmente nei luoghi affidati al nostro ministero, come pure la missione della stessa Congregazione nella Chiesa.  (Cost. 115).

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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: L’Amore verso il prossimo.

  • Pensiero = Oh quanto siamo egoisti e poco simili a quel Gesù che alla vista dell’atroce sventura che ci aspettava tutti, è sceso sulla terra e ha sacrificato la sua vita in mezzo alle più terribili torture.  (P. Schrijvers).
  • Testimonianza = su studente Luciano Rabanit. – Leggi tutto.

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3. Redentoristi nel Mondo
Redentoristi d’Italia di riti diversi
2012 – A San Sperate (CA) redentoristi di rito diverso e paese convivono senza problemi.
di Roberto Comparetti

Padre Fadi Rahi, giovane religioso redentorista libanese da qualche anno svolge il suo servizio sacerdotale a San Sperate (CA) dove c’è una comunità di Redentoristi romani. Egli dice: “Sono stato accolto da una comunità capace di valorizzare le differenze”. La Chiesa melchita di rito bizantino risale al 1732: da allora fa parte della Chiesa di Roma. Padre Fadi ha celebrato nella chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso dei Missionari Redentoristi di San Sperate la Divina Liturgia, quella che per i cattolici romani è la Santa Messa.

Padre Fadi, come mai la Divina Liturgia a San Sperate?
La nostra è una congregazione multi rito, ovvero con missionari di diverse Chiese anche se la Chiesa Melchita di Rito Bizantino risale al 1732, quando alcuni vescovi di rito orientale hanno chiesto al Vaticano di rientrare sotto la sovranità del Papa. Così nonostante la diversità di alcuni riti da allora siamo a tutti gli effetti parte della Chiesa di Roma e, come diceva il beato Giovanni Paolo II, una Chiesa che respira con due polmoni, uno a oriente ed uno ad occidente. Ho pensato di proporre questa liturgia alla comunità dove da anni operiamo per farla conoscere alla gente, dato che la porto nel cuore, in particolare per la solennità della Pentecoste. Credo che questa celebrazione sia stata importante perché ci ha aiutato a capire come la diversità della Chiesa sia una ricchezza per tutti. Non è stata una celebrazione lunga oltre le due ore, come spesso accade nel rito bizantino, ma poco più di un’ora.

Quali le caratteristiche principali del rito?
Le formule e le continue preghiere che insieme alle parti cantate in arabo e greco, vengono fatte dal celebrante con le risposte dell’assemblea. Io mi sono sforzato di fare la maggior parte della celebrazione in italiano per coinvolgere l’assemblea che mi ha seguito ed ha partecipato con attenzione. Non so cosa accadrà in avanti magari qualcuno chiederà di poter partecipare un’altra volta a questo rito ed io sarò ben felice di poterlo fare, anche perché secondo questa modalità io sono stato ordinato presbitero e quindi sono ancora di più affezionato alla cosa. Certo per me sarebbe importante far conoscere di più quelle che sono le peculiarità della celebrazione, dalla storia della Chiesa orientale così ricca di segni e simboli più che mai preziosi.

Redentoristi di diverse Chiese e comunità di San Sperate con rito cattolico, nessun problema?
Assolutamente. Come redentorista mi sento perfettamente integrato nonostante la diversità di provenienza e di cultura. Qui c’è una comunità viva che è capace di accogliere ciò che non è comune e riesce a metterlo in evidenza, come ricchezza per tutti. Certo siamo pochi i fedeli di rito orientale in tutta la Sardegna e non avevamo mai avuto l’opportunità di celebrare questo rito. Quanto accaduto sabato speriamo sia l’inizio di un cammino di conoscenza e di condivisione. Sabato abbiamo celebrato la liturgia di san Giovanni Crisostomo, che è quella che riguarda ogni anno dell’anno liturgico. Accanto a questa abbiamo quella di san Basilio il Grande celebrata solo 10 volte l’anno in particolari feste, e poi quella di San Gregorio Nazianzeno, dove centrali sono il sacerdote e l’Eucaristia che viene portata dopo i vespri in processione. Il mio desiderio sarebbe quello di far conoscere tutti questi riti.
Articolo tratto dal Bollettino della Provincia Romana, settembre 2012.
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4. Un canto della tradizione Redentorista
45. Maria, soccorrimi
Alla Madonna del Perpetuo Soccorso – Mp3 al piano: Reyco Emura

Maria, soccorrimi,
ché son tuo figlio;
o Madre, salvami
d’ogni periglio;
con occhio guardami
benigno ancor.

Maria, soccorrimi,
se il secol rio,
nemico agli uomini,
nemico a Dio,
minaccia togliermi
fede ed amor.

Maria, soccorrimi,
se del peccato
mi vedi gemere
nel triste stato;
la mano stendimi
di tua pietà.

Maria, soccorrimi,
nella mia morte,
del ciel tu aprimi,
Maria, le porte,
e sia quest’anima
salva per te.

[audio:/TradRedent/Trad45.mp3]

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5. Una immagine al giorno.

San Sperate (CA) 2012 – Celebrare in rito diverso da quello romano. Padre Fadi Rahi, giovane religioso redentorista libanese lo fa da qualche anno: “Come redentorista mi sento perfettamente integrato nonostante la diversità di provenienza e di cultura”.