Cianciulli Ignazio redentorista

P. Ignazio Cianciulli (1874-1963) – Italia.

La sera del 17 gennaio 1963, il venerato P. Ignazio Cianciulli è volato al cielo, senza che il suo corpo quasi avvertisse il trapasso, tanto è stata serena la sua morte. Era nato il 4 ottobre 1874.

Nei suoi 60 anni di vita religiosa – emise i voti il 21 gennaio 1892 – egli ha fatto tanto per la Congregazione: per oltre quarant’anni, nelle varie comunità, egli è stato l’Amministratore prudente che ha curato con diligenza, ha difeso con prudenza e coraggio i beni e gli interessi della Congregazione.

Amò la bellezza e lo splendore della Casa di Dio. La Casa di Dio era la sua anima!

La chiesa di Avellino poteva chiamarsi sua. Sessanta anni fa, giovanissimo sacerdote, trasportava pietre e materiale da costruzione assieme agli operai; e la chiesa si elevò pietra su pietra: si levarono i begli archi gotici, gli stucchi adornarono i possenti pilastri, gli intonaci coprirono le pareti, un cielo sereno trapunto di innumerevoli stelle rese particolarmente elegante il tempio; infine il bianco altare maggiore, tutto marmo, troneggiò luminoso. Nei giorni lontani del 1909, fu tutto pronto per la solenne Consacrazione.

Così a Materdomini. È il P. Cianciulli che, nei sei anni del suo Rettorato, dà il concreto avvio all’ampliamento della chiesetta che doveva adeguarsi allo sviluppo della devozione al Santo Taumaturgo della nostra Irpinia, e trasformarsi nel Santuario di marmo e oro, oggi meta di ininterrotti pellegrinaggi.

Così a Pagani. Quando nel 1930 si pensò di innalzare a S. Alfonso, nostro Fondatore, un monumento degno, ricorrendo il secondo centenario di vita della Congregazione (9 novembre 1932) fu il P. Cianciulli ad essere preposto dai Superiori ai lavori di rinnovamento della Basilica; e si recò persino a Massa Carrara per la scelta dei marmi, che oggi fanno tanto bella ed ammirata la Basilica di S. Alfonso.

Fu lo stesso per le altre chiese e case della nostra Provincia religiosa; il suo intuito, la consuetudine colle persone tecniche avevano fatto di lui l’uomo del consiglio sicuro ammirato ed ascoltato dagli stessi tecnici di professione.

Per circa quarant’anni egli fu designato dai Superiori Maggiori Consultore o Ammonitore dei Superiori locali, e questi lo ebbero carissimo, e affidarono a lui incarichi di responsabilità. Il P. Domenico De Marco, che egli chiamava il suo P. Lettore, perché da lui fu formato nelle scienze filosofiche e teologiche, ebbe per lui una particolare stima, e lo volle a vicino sé. Chi conosce quale distinta persona fosse il P. De Marco può giudicare chi era il P. Cianciulli che meritava tanta stima ed affetto.

Prodigò tutto sé stesso per le anime, che lo hanno avvicinato nei suoi sessantacinque anni di sacerdozio. Quando amministrava il sacramento della penitenza, era sempre tutto dolcezza, affabilità, amore. Vescovi, sacerdoti, Religiosi e Religiose usufruivano del suo consiglio. Dirigeva le Monache della Visitazione di Ciorani, le Oblate di Avellino, il Seminario Regionale di Salerno. Fu confessore e insegnante di scienze fisiche e matematiche dei nostri giovani per tredici anni.

P. Ambrogio Freda
in S. ALFONSO, anno 1963, pag. 28.

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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985

P. Ignazio Cianciulli, rentorista dal carima attraente e apprezzato per la sua multiforme operosità. Abbellì diverse chiese della Provincia Redentorista Napoletana e fu apprezzato consigliere spirituale.

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