Preghiere 361

26 dicembre = Credere all’amore
Canterò in eterno le tue misericordie, Signore, le misericordie del tuo amore (Sal 89, 2).

• Tu, Dio eterno,… sei disceso dalla grande altezza della tua divinità fino al loto della nostra umanità, perché la bassezza dell’intelletto mio non poteva né comprendere, né riguardare l’altezza tua.
Affinché con la mia piccolezza io potessi vedere la grandezza tua, ti facesti pargolo, rinchiudendo la grandezza della tua Deità nella piccolezza della nostra umanità. E così ti sei manifestato a noi nel Verbo dell’unigenito tuo Figliolo; così ho conosciuto te, abisso di carità, in me!…
Vergognati, vergognati, cieca creatura, tanto esaltata ed onorata dal tuo Dio, di non conoscere che Dio, per la inestimabile carità sua, è disceso dall’altezza della Deità infino alla bassezza del loto dell’umanità tua, affinché tu conoscessi lui in te…
O amore inestimabile, o amore inestimabile, che gli dici tu, anima mia? Dico a te, Padre eterno, supplico te, benignissimo Dio, che tu comunichi noi, e tutti i servi tuoi, col fuoco della tua carità.
(S. Caterina da Siena, Preghiere ed Elevazioni p 85‑7).

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• O Signore mio, come ci serviamo male dei tuoi benefici!
Per farci conoscere l’amore che ci porti ricorri ad ogni sorta di mezzi ed invenzioni; e noi, nella nostra scarsa esperienza del tuo amore, ne facciamo poco conto.
Poco abituati in questo esercizio, lasciamo che i nostri pensieri vadano dove sono soliti andare, senza curarci di approfondire i grandi misteri che lo Spirito Santo ha racchiuso nelle tue parole…
Io mi meraviglio, quasi ad uscire di me, nel considerare l’amore che tu, Dio mio, ci hai portato e ci porti, nonostante quello che siamo. Esso è tanto grande che le parole con cui tu lo manifesti non mi sembrano affatto esagerate, avendocelo dimostrato assai più ardente con le opere.
(S. Teresa di Gesù, Pensieri 1, 4 . 7).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

O dolce vita mia, bel Figlio di Maria, tu sol, mio caro Dio, sei tutto il mio tesor. - Vorrei per te, Signore, morire ognor d’amore per te, Bambino mio, che m’hai rubato il cuor (S. Alfonso).