Sardella Paolo redentorista

P. Paolo Sardella (1918-1997) – Italia.

Martedì 8 luglio 1997 alle ore 21, nella casa di cura di Pagani dove era stato ricoverato dal 9 giugno scorso, il P. Paolo Sardella si è addormentato nella speranza della risurrezione. Ultimamente il male che da qualche anno lo aveva assalito ne aveva debilitato il fisico e resa quasi evanescente la figura, preannunciando l’inesorabile epilogo, con cui il Signore lo ha chiamato accanto a sé.

P. Paolo era nato a Canosa di Puglia (BA) il 12 settembre 1918 da Domenico e De Luca Nunzia. Al battesimo gli fu dato il nome di Paolo Maria in onore della Madonna, a preannunciare una devozione che ne ha come contrassegnato tutta la vita.
Sin da piccolo nutriva il desiderio di diventare sacerdote, ed ebbe modo di rendere esplicita questa sua intenzione facendo domanda alla Compagnia di Gesù. Per motivi di salute la sua domanda non fu accolta.
Dopo qualche anno, invece – era il 15 ottobre del 1931 – fu accolto a Lettere da P. Tessa allora Direttore. Nel 1936 inizia a Ciorani l’anno di noviziato con il maestro P. Farfaglia e il 29 settembre dell’anno seguente emette la professione temporanea.

Lo studentato lo trascorre a S. Angelo a Cupolo sotto la guida, prima, del P. Sisto Giulio, Superiore, e del P. Domenico Capone, Socio. Poi, a partire dal 1939, di P Gravagnuolo, Superiore e di P. Farfaglia, Socio. Il 15 ottobre del 1940 si consacra definitivamente al Signore con la professione perpetua e il 15 agosto del 1943 viene ordinato sacerdote a Pagani da Mons. De Angelis.

Dopo i sei mesi di secondo noviziato” trascorsi a Ciorani (novembre 1944-aprile 1945), viene assegnato, prima alla Comunità di Pagani, dove resta per un anno, e successivamente alla Comunità di Ciorani. Nell’ottobre del 1947 viene assegnato a Teano, nel 1948 a Scala e a novembre dello stesso anno ad Avellino. Dal 1950 al 1952 è assegnato nuovamente a Pagani, dal 1952 al 1958 a Morcone; dal 1958 al 1961 a Francavilla Fontana; dal 1961 al giugno del 1962 a Pompei e subito dopo a Materdomini dove resta fino al 1970.

Per circa 3 anni (1970-73), con il permesso. del P. Generale, vive fuori Provincia, prima come vice parroco a Bagnoli Irpino e in seguito come parroco a S. Anatolia, una frazione di Borgorosa in provincia di Rieti. Rientrato in Provincia, viene assegnato alla Comunità di Teano dove resta fino al 1980 data del trasferimento a Marianella.

Negli ultimi anni il suo fisico andava lentamente deperendo , temeva un male grave ma era renitente a qualsiasi ricovero. Finalmente nel mese di maggio si è deciso a ricoverarsi nell’ospedale di Sessa Aurunca dove gli hanno diagnosticato una forma di tumore che lo ha condotto alla morte dopo solo un mese di degenza nella nostra casa di cura di Pagani.
Come ogni confratello che ha condiviso con noi il carisma di sant’Alfonso e la passione per la Copiosa Redemptio, anche P. Paolo ci lascia una testimonianza e una lezione di vita, che ha dato un senso al suo passaggio su questa terra e alla sua stessa sequela Christi: anche se inevitabilmente questa testimonianza ha dovuto sopportare l’ombra del peccato che da sempre accompagna ogni esistenza umana.

E questa lezione di vita, questa testimonianza di P. Paolo, mi sembra di poterla intravedere in una sua taciturna attenzione alle esigenze proprie di una vita fraterna. Era sempre e con discrezione interessato ai fatti e ai dinamismi propri della nostra vita di Provincia e di comunità, era sempre attento ad ogni singolo confratello che avesse l’occasione di incontrare, era disponibile all’accoglienza anche in modi e situazioni della più assoluta semplicità, aveva la gioia di stare insieme agli altri, fosse solo anche per una partita a carte. Inoltre, si è reso disponibile, fino a quando la salute lo ha sorretto, ad alcune esigenze a livello Provinciale, come la celebrazione del sacramento della Penitenza a Materdomini.

Negli ultimi tempi era diventato meno comunicativo, ma evidentemente il male che sentiva avanzare dentro di sé ne ha minato anche l’ottimismo e la socievolezza. Non ha però smesso di abbandonarsi alla preghiera, in modo particolare a quella del Rosario che ha un po’ cadenzato tutta la sua vita: egli era infatti molto devoto della Madonna, da cui si sentiva protetto e guidato, essendo nato il giorno di Maria Santissima, essendo stato ordinato nel giorno dell’Assunzione della Beata Vergine al cielo, e avendo svolto parte del suo ministero all’ombra del Santuario di Pompei.

P. Antonio Di Masi
Superiore Provinciale

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Dalla Lettera Circolare
del 13 luglio 1997

P. Paolo Sardella in una foto del 1953. Schivo e riservato, gentile con tutti, attaccato alla sua vocazione di redentosita e devoto della Madonna. (foto in APNR, Pagani)
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Un'immagine serena e gioiosa di P. Paolo Sardella negli anni '90.

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