Tumbiolo Antonino redentorista

P. Antonino Tumbiolo (1913-1995) – Italia.

Il giorno 29 luglio alle ore 14,30, nell’ospedale “Piemonte” di Messina è morto il P. Antonino Tumbiolo. I funerali sono stati celebrati il 31 luglio nel santuario della Madonna di Montalto con la partecipazione di una decina di concelebranti e di molti fedeli; ha presieduto la concelebrazione S.E. Mons. Francesco Sgalambro, Ausiliare dell’Arcivescovo di Messina. Al termine del rito la salma è stata trasportata nella nostra cappella del cimitero di Sciacca.
Il caro Confratello il 30 maggio aveva subito un’operazione al femore, resasi necessaria al seguito di una banale caduta. Tutto sembrava procedere bene, ma successive complicazioni, dovute alle sue precedenti condizioni di salute, hanno avuto la meglio sulla pur forte fibra del P. Antonino.

Il P. Antonino Tumbiolo era nato a Mazara del Vallo (TP) il 1/12/1913 da Luciano e da Giacoma Bonsignore. Educato religiosamente dai pii genitori, sentì ben presto il fascino della vocazione sacerdotale ed entrò nel seminario vescovile di Mazara del Vallo.
Attratto successivamente dalla vocazione e dai carisma di S. Alfonso, chiese ed ottenne l’ammissione al nostro educandato di Agrigento. Ricco di entusiasmo missionario, entrò nel noviziato e il 4/10/1931 emise la professione religiosa a Ciorani, nelle mani del P. Gioacchino Jacovino.
Completati gli studi teologici nello Studentato di S. Angelo a Cupolo, venne ordinato sacerdote il 21/08/1938.

Tornato in Sicilia, si mise a disposizione dei superiori ed iniziò l’apostolato della predicazione con grande entusiasmo.
Partecipò a 26 grandi missioni e predicò un numero incalcolabile di novene, tridui, esercizi spirituali, missioni parrocchiali, settimane sante, ecc… Inoltre si rese prezioso nell’assistenza alle Chiese delle varie case della Provincia alle quali fu di volta in volta assegnato.
Disponibile e attento, era felice quando poteva rendersi utile a qualcuno. Portato al dialogo e all’incontro con gli altri, valorizzava anche in senso apostolico questo suo dono, sicché chiunque lo incontrava veniva messo immediatamente a suo agio.

Amava profondamente S. Alfonso e tutta la realtà e la famiglia Redentorista. Anche durante la sua ultima permanenza a letto, ogni volta che l’ho incontrato si è interessato e ha chiesto notizie sulle Province, sui Redentoristi in Italia, sui lavori apostolici, sulle missioni, sulle vocazioni.
È stato un acceso sostenitore e divulgatore del Bollettino della Provincia “Gli amici di S. Alfonso”; lo sentiva come uno strumento indispensabile di comunicazione tra i Redentoristi e le comunità da noi evangelizzate.
Le sue ultime energie apostoliche sono state profuse nel santuario di Montalto; dove ha vissuto per molti anni. Accoglieva i pellegrini, ne ascoltava le confessioni, curava la cronaca, diffondeva il Bollettino del Santuario e soprattutto amava e pregava la Madonna.

Gli ultimi dieci anni li ha vissuti nella malattia e nella sofferenza, con il peso del diabete mellito e della nefrolitiasi.
Dal luglio 1993 a maggio 1995, a causa di questi mali, è stato ospite nella Casa di riposo “Collereale” a Messina, dove ha cercato di rendersi utile fino alla fine garantendo la celebrazione eucaristica quotidiana.
Come ricordato all’inizio, i suoi funerali si sono svolti il 31 luglio, vigilia della festa di S. Alfonso e vigilia dell’entrata in vigore del decreto di unione delle Province di Napoli e di Palermo. Sono certo che il caro confratello è stato puntuale in cielo per festeggiare con tutti i confratelli la gloria del nostro fondatore e che da quel giorno ha incominciato a pregare perché le due Province unite sappiano rinnovare e il loro dinamismo e il loro entusiasmo missionario.

P. Antonio Di Masi
Superiore Provinciale

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Dalla Lettera Circolare
Prot. 096/95

Il P. Tumbiolo insieme ai confratelli e ai pellegrini siciliani a Roma, piazza S. Pietro, il giorno dopo la canonizzazione del Beato Giovanni Nepomuceno Neumann avvenuta il 19.06.1977.

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Il Santuario della Madonna di Montalto a Messina. Qui l'11 giugno 1988 venne pellegrino Papa Giovannl Paolo II che si intrattenne fraternamente con la Comunità redentorista, alla quale disse: «Avete un panorama molto bello». Il P. Tumbiolo non è visibile nella foto; la freccia mostra solo una parte della sua persona.

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