18ª Settimana Alfonsiana

18a Settimana Alfonsiana

Palermo 22/30 settembre 2012 

Lascia che i morti seppelliscano
i propri morti (Luca 9,60)

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Dal 22 al 30 settembre avrà luogo a Palermo, la 18a Settimana Alfonsiana che avrà per tema: “Lascia ai morti seppellire i propri morti”.
L’inaugurazione si svolgerà sabato 22 settembre alle ore 21 al Conservatorio “V. Bellini”
Durante la Settimana Alfonsiana è possibile visitare la mostra “Per Segno” Incisori Contemporanei.

L’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, Ufficio XV – Ambito territoriale per la provincia di Palermo, approva la 18a Settimana Alfonsiana come corso di aggiornamento per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado e autorizza i docenti a prenderne parte. Per i partecipanti è previsto l’esonero dal servizio.

Info: Padri Redentoristi via Badia 52 Palermo – Telefax 091/228317 E-mail rivistasegno@libero.it

 PROGRAMMA

  • SABATO 22 SETTEMBRE ORE 21:00
    Concerto presso Conservatorio Vincenzo Bellini 
  • DOMENICA 23 SETTEMBRE ORE 21:00
    Concerto presso Oratorio di Santa Cita
  • LUNEDI 24 SETTEMBRE
    Steri Sala delle Capriate  ore 17:00

Nino Fasullo Direttore di Segno
Pietro Grasso Procuratore della Dna
Marcello Sorgi Scrittore e Giornalista
Roberto Lagalla Rettore dell’Università di Palermo
Davide Perdonò Sup. Prov. dei Padri Redentoristi 

MARTEDI 25 SETTEMBRE
Padri Redentoristi, via Badia 52 ore 17:00

Bruna Bocchini Camaiani Università di Firenze
Raniero La Valle Scrittore e Giornalista
Mauro Pesce Università di Bologna 

  • MERCOLEDI 26 SETTEMBRE
    Padri Redentoristi, via Badia 52 ore 17:00

Umberto Curi Università di Padova
Davide Enia Scrittore e Regista
Gaetano Lettieri Università La Sapienza di Roma 

  • GIOVEDI 27 SETTEMBRE
    Padri Redentoristi, via Badia 52 ore 17:00

Giancarlo Gaeta Università di Firenze
Edoardo Rebulla Cardiologo e scrittore, Palermo
Maria Concetta Sala Scuole Superiori  di Palermo 

  • VENERDI 28 SETTEMBRE
    Padri Redentoristi, via Badia 52 ore 17:00

Roberto Andò Scrittore e Regista
Giuseppe Cantarano Università della Calabria
Michele Cometa Università di Palermo
Giuliano Pisapia Sindaco di Milano

  •  SABATO 29 SETTEMBRE ORE 21:00
    Concerto Nuovo Montevergini, Piazzetta Montevergini

  • DOMENICA 30 SETTEMBRE ORE 21:00
    Concerto Nuovo Montevergini, Piazzetta Montevergini
    Concerto finale di F. Luppino arpa e G. Garbarro violoncello

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Le provocazioni del Vangelo

  • Il regno dei cieli è come di un tesoro nascosto nel campo che un uomo, avendolo trovato, nasconde di nuovo e, nella sua gioia, va e vende tutto quel che ha e compra quel campo. Ancora, così è il regno dei cieli: come di un mercante che cerca belle perle; il quale trovata una perla preziosa, andò, vendette tutto quanto aveva e la comprò (Vangelo di Matteo 13,44-46)

 

  • Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va per la perduta finché non la trova? E, trovatala, se la mette in spalla felice e, venuto a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo loro: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora perduta. Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore convertito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. (Vangelo di Luca 15,4ss)
  • Non crediate che io sia venuto a metter pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma la spada. Perché sono venuto a separare l’uomo contro suo padre, e la figlia contro sua madre, e la nuora contro sua suocera; e i nemici dell’uomo saranno i suoi familiari. Chi ama padre e madre più di me non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me. E chi non prende la sua croce e non viene dietro a me non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita la perderà, e chi ha perduto la sua vita per causa mia la troverà. (Vangelo di Matteo 10,34-39).
  • Gesù allora gridò a gran voce: “Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. (Vangelo di Giovanni 12,44s).

Convertirsi significa accettare che il Signore dia una ‘lingua da iniziati’ (Is 50,4), vale a dire una capacità di parlare da seguaci di Gesù. Il servo di Jhwh è il nostro modello…

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Lascia ai morti seppellire i propri morti

La riflessione del P. Nino Fasullo
animatore storicodella Settimana

I Vangeli sono pieni di parole assolute, fulminanti, a prima vista talvolta incomprensibili o addirittura disumane. Come quando Gesù dice – a uno che vuole seguirlo ma solo dopo avere seppellito il padre: “Lascia che i morti seppelliscano i propri morti” (Mt 8,22). Parole che noi assumiamo a tema della 18A Settimana Alfonsiana, ma che appaiono piuttosto ardue: come di uno che non ha sentimenti o non conosce la pietà filiale. Anche a un altro, che prima di seguirlo vuole andare a congedarsi dai suoi, Gesù dà analoga risposta, con in più una motivazione significativa: “Nessuno che abbia messo mano all’aratro e guardi indietro è adatto al Regno di Dio” (Lc 9,62).

Ecco una parola chiave: “non adatto” al Regno, al cui annuncio Egli dedica la vita. Ma quando, a quali condizioni si è “adatti”? Quando, in risposta alla chiamata, si lascia tutto, proprio tutto, e subito. La sequela di Gesù deve essere incondizionata e istantanea. Perché il Regno di Dio è imminente anzi è già venuto. E perché è il bene più alto e prezioso in assoluto che si possa ricevere e annunciare.

Simone Andrea Giacomo Giovanni rassettavano le reti. Lui passa e li chiama: “Seguitemi! Vi farò diventare pescatori di uomini”. Essi, subito, lasciate le reti, gli vanno dietro (Mc 1,16s). Levi era seduto al banco del dazio. Lui passa, gli dice: “Seguimi!”. Levi si alza e lo segue (Mc 2,14).

Il Vangelo è tutto una vertigine e le sue chiamate mettono spesso i brividi. È lo stile di Gesù, che non può essere né ignorato né banalizzato. Come accade quando il Vangelo viene presentato nelle vetrine televisive e venduto a buon mercato, come la grazia di cui parla Bonhoeffer.

Non c’è dubbio: il Vangelo è l’annuncio del Regno di Dio. Lasciar tutto e all’istante sono il segno e lo stile della sequela evangelica. Segno e stile che possono diventare il tratto anche delle scelte “semplicemente” umane. Incluse quelle politiche. La parola di Gesù appartiene all’umanità e valica i confini delle religioni. La sua forza illumina anche gli ambiti “profani” e sostiene, ad esempio, il diritto del povero e dell’oppresso. Il Vangelo è appello al cuore intelligente a lasciare subito tutto ciò che non vive più e non dà futuro perché è finito e non produce libertà.

La storia è piena di eventi scaturiti dalla scelta evangelica di lasciare ai morti seppellire i propri morti.
Non è figura di questa sorprendente libertà la testimonianza del piccolo parroco di Brancaccio data a Palermo nel settembre del 1993? Si chiamava Giuseppe Puglisi.

Nino Fasullo

Il P. Nino Fasullo, fondatore e promotore delle Settimane Alfonsiane, accanto al Cardinale De Giorgi nel 1998, in occasione della benedizione del busto di S. Alfonso, Patrono dei Moralisti, nell'atri del tribunale di Palermo (foto Brugnano).

One thought on “18ª Settimana Alfonsiana”

  1. Ci sarà speranza per gli uomini, e i lavoratori, fino a quando persone parleranno questi linguaggi di amore e di giustizia e di azione nel bene nel giusto. Fino a quando si parlerà di BENI e non si giocherà solo al ribasso dei VALORI.
    Grazie

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