Grieco Domenico (Cesare) redentorista

Fratello Domenico Grieco (Cesare) (1914-1975) – Italia.

All’alba del 20 gennaio 1975, il fratello Domenico Grieco (Cesare) è volato al Cielo. Facendo un estremo tentativo, nell’ospedale di Pagani, è stato sottoposto a un disperato intervento chirurgico. Ma la sua fibra, già logora da una lunga sofferenza gastroenterica, non ha retto al trauma dell’operazione. Il suo cuore ha cessato di battere. Con la sua scomparsa si è avvertito improvvisamente il gran vuoto che Fratello Cesare ha lasciato nelle file dei fratelli coadiutori e nella stessa provincia.

L’indimenticabile Fratello Cesare Grieco era nato a Ruvo del Monte il 9 gennaio 1914; e il 29 settembre 1932 emise a Ciorani la professione religiosa nelle mani del P. Gioacchino Jacovino. Ben 43 anni di vita consacrata a Dio e alla Congregazione, seguendo fedelmente le orme del grande S. Gerardo Majella, che ispirò tutta la sua esistenza di religioso.
Fratello Cesare fu un uomo di Dio. A tutti è nota la sua pietà e il suo intenso spirito di preghiera. Sempre presente agli atti comuni, sempre raccolto e devoto alle funzioni liturgiche, alla Eucaristia quotidiana; si distinse per la filiale devozione alla Madonna che onorava con la recita del S. Rosario e con altre particolari devozioni e novene.
Fu un uomo di azione. Visse le sue giornate di lavoro con grande spirito di laboriosità, senza risparmiarsi, con una disponibilità senza calcoli, una umiltà senza ipocrisia, con semplicità e perseveranza. Nelle diverse comunità, ove trascorse la sua vita, ha esercitato molteplici mansioni: fu cuoco, refettoriere, portinaio, giardiniere, sacrestano e soprattutto economo.
In tutti questi incarichi il fratello Cesare ci metteva l’anima. Fu un perfezionista. Tutto lo faceva con competenza e passione. Ogni sua attività aveva squisito sapore di un gioioso servizio alla Congregazione e ai confratelli per amore del Redentore. Da buon redentorista egli amava Dio, i confratelli e anche la casa religiosa. Nella sua poliedrica attività emergeva una cura premurosa per la Comunità in cui viveva, una cura sacra dei beni che amministrava.

Fu un religioso animato dal culto dei voti. La sua povertà fu rigorosa nella persona, nella stanza, nella vita: mai niente di superfluo.
Sereno, senza complessi, testimoniò sempre una castità gioiosa, fatta di riservatezza. Mostrò in ogni circostanza una obbedienza esemplare alle Costituzioni e Statuti, nonché ai Superiori, che venerava come espressione della Volontà di Dio.
Tutti sentiamo la sua mancanza, ma un vuoto incolmabile si è aperto nella Comunità di Pagani, ove il fratello Cesare ha speso i migliori anni della sua vita come economo e come supervisore del giardino e delle varie officine.

P. Salvatore Meschino
Superiore Provinciale

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Profilo tratto da
Nella luce di Dio, Redentoristi di ieri.
del P. Francesco Minervino, Pompei 1985

Fratello Cesare (Domenico Grieco), religioso esemplare e preciso. A Pagani era diventato quasi una istituzione, tanto grande era la sua presenza laboriosa e fraterna in comunità.

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Altro breve profilo

Fratello (Cesare) Domenico Grieco
di Michele e Angelamaria Guglielmo.

Nato a Ruvo del Monte (Dioc. di Muro Luc. e Prov. di Potenza) il 9.6.1914 = Prof. 29.9.1932 = Morto a Pagani 20.1.1975.

Ben accetto a Napoli dal 1936 (coi fratelli Pasquale e Luca),
poi nel 1948 a Corato (con Carmine e Clemente),
finalmente nel 1955..1975 a Pagani (con Bernardo, Giovanni, Vincenzo, Domenico).

Ben compenetrato dal suo stato religioso era un fratello secondo il cuore di Dio. Affezionato e molto interessato delle cose di Casa, anche le più piccole. Diprofonda convinzione e pietà Religiosa.
Durante il tempo che la Comunità di Napoli (Rettore Di Coste, A., Palmieri…) si trasferì a Marianella per le troppe incursioni aeree  anno 1943; ogni mattina riportava a Napoli l’ “Osservatore Romano” del giorno precedente per conservarli tutti e ordinatamente nella Biblioteca, giusta la prescrizione avuta dal suo Superiore.
Può dirsi che è caduto lavorando e dimostrando, fino all’ultima ora tutto il suo affetto per la Casa di residenza, Pagani, ove soprattutto ha praticato esempi di abnegazione straordinaria.
Però tempo fa ci siamo visti a Napoli, mi ha narrato i suoi malanni e gli ho detto i rimedi , che mi davano i vecchi nostri medici. Ci facemmo coraggio scambievolmente, senza capire che tanto vicina gli era la sua chiamata del Signore…
Con tutti i confratelli di oggi, ripeto le ultime mie parole di aiutarci con la preghiera scambievole, che ci unisce a Dio nell’affetto fraterno, che non tramonta mai. Lassù nella casa del Signore!

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da Ricordo di fraterni amici
del P. Francesco Santoli
Tipolitografia Irpina, Lioni 1980

Pagani 1957 - Particolare della foto-ricordo della Comunità con padri, studenti e fratelli in occasione della visita del P. Generale Gaudreau (il primo a sinistra, seduto) - Fratello Cesare, indicato nel tondino, ne faceva parte (foto in AGHR).

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